Lo zoccolo molle

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Il confine resta un gol e con un gol il Cesena oggi sarebbe primo. Sarebbe contato zero per la classifica ma avrebbe aiutato a togliere la polvere di un anno e mezzo di calcio sotto vetro. L’impressione è che in questa terra di mezzo di una società in vendita da sei mesi ci si voglia un po’ complicare la vita, quando invece la prima regola è semplificarla, ai giocatori come ai tifosi.

Il Cesena gioca vestendo un abito che non sembra il suo, soprattutto pensando a innesti senior di spessore come Ilari, Pierini e Rigoni. Uniamoci il favoloso campionato dell’anno scorso di Bortolussi da punta centrale e tutti gli indizi portano a un passaggio al 4-3-3, ma qui il cantiere è ancora in piena evoluzione e c’è tutto il tempo del mondo. Mancano mille partite, spostare una mezzala qui o un esterno là non sembra nemmeno il problema più urgente.

Semplificare la vita, si diceva. Vale anche per la gente. Cesena ha uno zoccolo duro di 10.000 spettatori, come no, ma occhio che ha avuto anche uno zoccolo molle di 2.000 persone, come oggi. Erano i tempi della C più triste dove si vivacchiava: quelli di Campofranco, Calà Campana, Macchi, Stringardi, i tempi in cui ogni nome della formazione letto dallo speaker dello stadio era un calcio di taekwondo ben assestato al fegato. Erano gli anni di uno stadio triste come quello di oggi, gli anni di un calcio apatico e dell’indifferenza lavata via prima da Iachini e poi da Castori. Ora si gioca con lo stadio spento dal Covid e va fatto di tutto per accendere il pubblico e semplificargli una vita che sarebbe già abbastanza complicata di suo dal lunedì al sabato.

Cesena nel calcio è una delle piazze più meridionali d’Italia, una piazza che al momento non c’è più. In C poi non ci sono sfumature di grigio: se non fai vedere che punti a vincere, la gente inizia a mollare e va da qualche altra parte. Un biglietto di Cesena-Imolese nei distinti superiori costava 15 euro: è la stessa cifra che un abbonato 2019-2020 del Sassuolo pagherà venerdì sera per un biglietto in tribuna inferiore di Sassuolo-Torino di serie A. Come rapporto qualità-prezzo, ce n’è di strada da fare, in questi mesi dove il Cesena non ha più un fattore campo, più semplicemente gioca in uno stadio troppo grande.

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