Che lo sport sia un valore ora lo sancisce anche la Costituzione. E che faccia bene lo certifica anche Fabrizio Miserocchi, attuale direttore generale dell’Istituto oncologico romagnolo e presidente dell’Irst “Dino Amadori” Irccs, che negli anni ’80 ha calcato i parquet di mezza Italia vincendo pure un campionato di A2 di basket a Firenze. Pochi meglio di lui possono spiegare i benefici dello sport per la salute dell’individuo, ricordando poi come proprio al Prime Center dello Ior operi Danilo Ridolfi, fisioterapista e personal trainer, chiamato a seguire i pazienti oncologici nei vari programmi della struttura.
Allora Fabrizio Miserocchi, quanto è importante per la salute in generale e in ottica prevenzione praticare attività sportiva?
«L’esercizio fisico svolto sotto forma di sport già nell’età infantile e adolescenziale è determinante per due fattori: prevenzione di patologie e “sviluppo completo” dell’organismo. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di raggiungere una media di 60’ di attività fisica quotidiana, praticata con intensità moderata-vigorosa, ed esercizi di rafforzamento dell’apparato muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana».
Diceva che fare sport è determinante già nell’età infantile, perché?
«Perché nei bambini e negli adolescenti l’attività sportiva migliora tutta una serie di elementi. La forma fisica (idoneità cardiorespiratoria e muscolare), la salute cardiometabolica (pressione arteriosa, dislipidemia, glucosio e insulino-resistenza), la salute delle ossa, la salute mentale (riduzione dei sintomi della depressione) e anche i risultati cognitivi (rendimento scolastico e funzione esecutiva). Senza dimenticare che favorisce l’adiposità ridotta».
E più in generale pensando al nostro stile di vita, lo sport può risolvere tante delle problematiche attuali?
«Certamente. Ad oggi, ad esempio, si pone il problema di internet e dello smodato uso di smartphone e tablet, che “riempiono” il tempo una volta sfruttato per giocare fuori casa con gli amici, socializzare e migliorare inconsapevolmente le qualità atletiche di base. Questo cambio radicale di abitudini ha portato a ridurre drasticamente la quantità di movimento e gli stimoli coordinativi e di resistenza per il fisico. Ognuno di noi ha un potenziale motorio che lo contraddistingue: c’è chi potrebbe essere un ottimo sportivo e chi un campione olimpico, ma solo nell’infanzia e nell’adolescenza possono essere espresse e massimizzate le nostre risorse motorie».
Insomma il famoso detto “mens sana in corpore sano” è ancora attuale?
«Al 100%. È importante considerare che uno stile di vita attivo attraverso la pratica di sport porta con se un “setting” mentale virtuoso, che spinge e favorisce uno stile di vita sano, come mangiare bene e rispettare i ritmi di sonno richiesti dal fisico. L’esercizio sportivo diviene fondamentale per permettere uno sviluppo ottimale, poiché solo durante l’infanzia e in modo minore durante l’adolescenza possiamo creare e implementare il nostro bagaglio coordinativo e di potenzialità muscolo-scheletrica. Terminata l’adolescenza quanto creato rimarrà con noi per l’intera vita, e se non massimizzato rimarrà inespresso. Un adulto con deficit coordinativi e di qualità atletiche potrà migliorare, vero, ma partirà già con un deficit che favorirà, insieme alla sedentarietà, il presentarsi di patologie».
Come va gestita la ripresa dell’attività sportiva dopo le vacanze estive, specie per bambini e ragazzi?
«Il nostro obiettivo deve essere quello di svolgere una attività costante, che sia piacevole e divertente. Se uno sport o un’attività fisica svolta sotto forma di gioco è divertente, il bambino o il ragazzo la proseguirà e ne trarrà giovamento. Sarà compito degli istruttori laureati in scienze motorie valutare come impostare la ripresa in modo leggero e incrementare lo sforzo fisico gradualmente e in modo corretto. Ogni sport va bene per riprendere, l’importante è iniziare, così arriveremo a migliorare le qualità coordinative e di resistenza e forza dei bambini e dei ragazzi».
Lei è stato un cestista professionista d’alto livello, quale sport sceglierebbe per i figli a settembre, in particolare per contrastare la piaga della vita sedentaria, acuita tra telefoni e devices vari?
«In generale ogni sport va bene, a patto di praticarlo con costanza. Se dovessimo fare una graduatoria degli sport più indicati a livello fisico, allora dovremmo partire da quelli che fanno lavorare tutto il corpo e che comportano un impegno fisico abbastanza intenso. Quindi basket, tennis, nuoto, pallavolo e arti marziali sono tra i più completi e adatti ad una crescita ottimale. Ricordiamoci che anche la varietà degli stimoli coordinativi è importante, perciò cambiare sport ogni anno o due è il modo migliore per massimizzare il potenziale motorio».