Per divertirsi in spiaggia a Ferragosto hanno deciso di “giocare” a fare i vandali prendendo di mira i giochi per i bambini e i lettini di uno stabilimento balneare. Sgridati dal titolare e da un anziano che in quel momento si trovava nei paraggi, non si sono fatti scrupoli ad alzare le mani, mandando il secondo all’ospedale. Alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri martedì scorso in uno dei bagni storici di Lido di Dante. Del gruppetto di giovani, i militari ne hanno identificati cinque, tre dei quali neo maggiorenni e due minori, tutti provenienti dal Forlivese e, così pare dalle prime indiscrezioni, di buona famiglia.
L’aggressione
Stando alle testimonianze, i partecipanti erano circa una decina, quantomeno all’inizio, radunati nell’area giochi della struttura balneare. Qualcuno era visibilmente alticcio, forse ancora in preda ai fumi dell’alcol della notte di festeggiamenti. Salivano sui manufatti, li usavano come trampolino per atterrare sui lettini. Sono andati avanti finché non sono intervenuti il titolare e un altro anziano per fermarli e riprenderli. La reazione del branco è stata però inaspettata. Perché anziché smettere hanno ritorto la loro rabbia contro i due. Ne è nata una colluttazione nel corso della quale ad avere la peggio è stato l’attempato bagnante, costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Nel frattempo sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile, che nonostante il fuggi fuggi ha rapidamente identificato cinque giovani, risultati a quanto pare sobri. Nei confronti del gruppo di ragazzi violenti non è scattata al momento alcuna denuncia, necessaria, alla luce delle conseguenze lievi riportate dal titolare, affinché la vicenda abbia un seguito giudiziario. Quest’ultimo, vedendo che si trattava per lo più di minori, al momento ritiene chiusa la vicenda anche alla luce dei danni tutto sommano non gravi per l’attrezzatura. Quanto alle ferite riportate dall’anziano, saranno i giorni di prognosi a determinare eventuali grane per i cinque vandali identificati.
