Letizia: "Imolese, ora fuori il carattere"

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Adesso ci vuole la “cazzimma” che in situazioni come quella dell’Imolese può tirarti fuori dai guai. Uno che potrà portarla è certamente Antonio “Tony” Letizia, attaccante napoletano dei rossoblù che dopo l’esordio a Fermo potrebbe essere la carta che Fontana si giocherà contro il Modena vista la squalifica di Turchetta.

Qual è la strada che deve percorrere l’Imolese per risalire?

«Dobbiamo tirare fuori il carattere che oggi ci sta mancando. L’ambiente è molto sereno e si lavora benissimo, questa Imolese è una squadra molto giovane ed allenata bene, il gioco è valido però quando arrivano questi momenti nei quali perdi anche immeritatamente 2-3 partite beh, allora deve uscire quella che da noi a Napoli si chiama “cazzimma”. Abbiamo tante opzioni di gioco, il problema è solo caratteriale: dobbiamo uscire da queste situazioni con il carattere, quello che in certi momenti della partita con la Fermana hanno messo i nostri avversari».

Il suo arrivo a Imola è stato particolare: prima sembrava fosse solo “ospite” in allenamento, poi ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2022. Come è andata?

«Martone mi ha fatto salire per farmi allenare, mi allenavo con una squadra di Eccellenza ed i ritmi erano completamente diversi: mi sono sistemato fisicamente e poi ci siamo accordati fino a giugno. Avevo conosciuto Fontana quando mi allenai con lui alla Casertana, già sapevo quali erano il suo gioco e le sue idee ma quest’anno, ora che sono dentro al progetto, lo apprezzo ancora di più. Mi piace tanto il fatto che giochiamo dal basso e teniamo sempre la palla portando la sfera agli attaccanti, non si trova spesso un allenatore così ed i ragazzi sono fortunati ad avere un mister come lui».

Come sta fisicamente Letizia?

«Fortunatamente sono a posto, mi manca ovviamente il ritmo partita e in quei minuti giocati a Fermo mi sono sentito molto bene. Bisogna comunque stare attenti perché non giocavo in partita da 6-7 mesi, per fortuna avendo sempre noi la palla faccio molta meno fatica di quello che può essere un 3-5-2 e dover correre dietro alla palla».

Come ha ritrovato il girone B, abbandonato nell’ultima stagione fermata per il Covid quando era a Rimini?

«Lo feci con la Reggiana anni fa e poi con il Rimini, sinceramente il livello un po’ si è abbassato. L’impatto comunque è simile, però la presenza di tanti giovani togliendo molti posti agli over per i vantaggi economici che comportano per le società cambia i valori in campo, se un ragazzo è forte in ogni caso gioca, non deve essere una questione economica».

Lei all’Imolese è uno dei “vecchi” assieme a Rossi e Rinaldi: come si trova in questa situazione?

«In passato i grandi mi dicevano sempre: adesso sei giovane, non capisci ma vedrai quando arriverai alla nostra età... Ecco, adesso ci sono e posso dire che avevano ragione loro: sono fortunato perché i ragazzi di oggi sono molto più educati e silenziosi, molto più rispettosi. Una volta se un senatore ti diceva qualcosa capitava che lo mandassi a quel paese… Il consiglio che do ai giovani è quello di continuare ad allenarsi e seguire Fontana mettendoci quel carattere che manca ad oggi perché 4-5 di loro possono davvero fare carriera».

Il suo inizio con l’Imolese non è banale: è andato in panchina con la Reggiana sua ex squadra, adesso potrebbe giocare contro il Modena sua ex squadra. C’è sempre lei di mezzo…

«Queste sono partite stimolanti che mi piace fare e giocare, sono un ex delle nostre avversarie in casa e poi al Galli arriverà il Pescara dove ci sarà Auteri che in passato mi ha allenato».

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