Le Zappatrici Mab: un secolo di storia dalla Romagna al mondo

Zappatrici dal Rubicone a tutto il mondo, grazie a un’eccellenza aziendale avviata da un imprenditore che quest'anno avrebbe compiuto un secolo di vita.
La “Mab” ebbe avuto inizio da una scintilla creativa di Guido Bocchini, nato nel 1923 e morto nel 1979, della casata Bruchètt, di Madonna dell’Olivo. Nel dopoguerra si stabilì a Gambettola e nel 1945 ideò e costruì un motocoltivatore per lavorare il terreno, che ebbe successo. Chiamò “Ovunque” il prototipo, a cui seguì un nuovo esemplare, che chiamò “Talpa”.
Bocchini fondò poi la ditta “Mab”, sigla che sta per Macchine Agricole Bocchini, con sede in viale Buozzi a Gambettola, vicino all’ex molino Barberini.
Respiro internazionale
Negli anni le macchine di questa azienda si ritagliarono anche un spazio di mercato estero, con «spedizioni dirette in Egitto, Grecia, Portogallo Jugoslavia e Cipro. La “Mab” era inoltre presente con propri rappresentanti in Spagna, Irlanda, Turchia, Libano, Senegal e Nigeria e si organizzavano presentazioni delle tipologie di macchinari adatti ai diversi terreni. Nel 1980, per esempio, in Nigeria furono presentati vari tipi di motocoltivatori, con dimostrazioni nelle fiere di varie città».Oggi il marchio esiste ancora, anche se è passato di mano, e non è più specializzato in zappatrici.
A Ponte Ospedaletto è stato intitolato a Guido Bocchini la strada dove sorgeva l’azienda.
Il racconto dell’ex dipendente
«Nel 1962, quando sono stato assunto - ricorda l’ex dipendente Giorgio Bolognesi, di Montiano - aveva sede in via Bruno Buozzi, vicino all’ex mulino Brandolini, in un locale che presto si mostrò insufficiente per soddisfare le richieste. Ricordo che ci fu un periodo che per non rallentare la produzione si lavorava anche il 1° maggio. Urgevano nuovi spazi e la “Mab” si trasferì a Ponte Ospedaletto, sulla via Emilia, nel territorio di Longiano, e si dotò di moderna linea di montaggio con operai specializzati. Così incrementò la produzione e di conseguenza la sua presenza sul mercato, attraverso una folta schiera di rappresentanti sparsi nel mondo agricolo. Nel primo convegno, nel novembre 1967, quando l’azienda raggiungeva un centinaio di unità, cavallo di battaglia fu la motozappa “Formica”, costruita per lavorare ogni sorta di terreno. Per questo fu messa sotto sforzo fra i sassi del fiume Uso dal titolare per collaudarla. Partecipai a quella prova - ricorda Bolognesi - assieme al capo officina Marino Benini. Ne sono state prodotte migliaia che hanno raggiunto anche il mercato estero per le caratteristiche di lavorazione, con un centinaio di rappresentanti addetti alla vendita».Imprenditore illuminato
Guido Bocchini era uno di quegli imprenditori che conoscevano il significato del concetto di responsabilità sociale d’impresa e a cui stavano davvero a cuore i lavoratori: «Era sempre presente fra gli operai - ricorda Bolognesi - e per sua spontanea iniziativa ritenne doveroso, come datore di lavoro, istituire per tutte le maestranze una quattordicesima mensilità da percepire nel mese di agosto».Bocchini aveva inoltre un occhio sempre attento allo sviluppo della sua ditta: «A un certo punto, la ditta, ancora una volta, ebbe bisogno di maggiori spazi e se li procurò trasferendosi in una nuova costruzione a Sant’Angelo di Gatteo».