Le grandi marche ora puntano a produrre nel rispetto dell’ambiente

Le aziende che realizzano prodotti di marca puntano sul green.

Più di 7 su 10 hanno percorsi di sostenibilità avviate.

A dirlo è una ricerca condotta da Althesys Strategic Consultants e dall’Università Roma Tre sulla base delle aziende aderenti a Centromarca, associazione a cui fanno riferimento circa 200 tra le più importanti industrie che operano nel settore dei beni di largo consumo. Realtà italiane e multinazionali, alimentari e non alimentari, che complessivamente sviluppano una quota di mercato del 60% a valore nel settore del largo consumo confezionato.

In totale, il 74% delle industrie aderenti a Centromarca dà conto pubblicamente, attraverso Internet, della sua attività nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Il 57% di queste aziende diffonde un bilancio di sostenibilità: è una percentuale rilevante se si considera che in Italia, secondo dati dell’Istat, lo fa solo il 19% delle imprese.

Il 65% delle industrie che rendicontano dichiara i suoi impegni futuri, indicando obiettivi quantitativi misurabili. Sul fronte ambientale il 72% delle industrie di marca, che documentano pubblicamente la loro attività, ha realizzato azioni per l’approvvigionamento responsabile delle materie prime; il 69% per il contenimento dei consumi energetici e/o il ricorso a fonti rinnovabili; il 56% per l’utilizzo responsabile della risorsa idrica; il 55% per la riduzione di sprechi/rifiuti; il 50% per la riduzione/riciclo degli imballaggi.

In area economico aziendale il 42% delle industrie di marca ha al suo attivo iniziative di formazione/aggiornamento del personale; il 43% per le quote rosa; il 42% per la prevenzione infortuni; il 37% per incrementare l’occupazione.

In area sociale il 61% delle industrie di marca destina risorse economiche alla comunità e ai territori.

L’attività delle industrie di marca che rendicontano si focalizza attualmente su dieci dei diciassette Sdgs (obiettivi di sviluppo sostenibile) individuati dalle Nazioni Unite: energia pulita e conveniente (55% delle aziende impegnate); consumo e produzione responsabile (48%); salute e benessere (46%); climate change (44%); tutela della risorsa idrica (43%); qualità del lavoro e crescita economica (43%); lotta alla fame (35%); parità dei sessi (35%); vita sulla terra (35%); partnership per il raggiungimento di obiettivi sostenibili (33%).

«I prodotti di marca riempiono ogni giorno la vita di milioni di persone, che ne apprezzano valori percepibili come qualità, innovazione, prestazione e accessibilità. Ma il cittadino chiede alle marche qualcosa di più: vuole conoscere i valori che le animano, il valore che generano per il mercato e la collettività, l’impegno per la sostenibilità ambientale e sociale. Gli studi che abbiamo presentato documentano l’ampia portata e la concretezza dell’attività delle nostre industrie su questi fronti», spiega Marco Travaglia, vice presidente Centromarca e presidente e amministratore delegato del gruppo Nestlé in Italia.

Tra le imprese di Centromarca sono diverse quelle romagnole. Tra loro, la Madel di Cotignola (Ravenna). «Essere parte integrante di Centromarca è per noi motivo di orgoglio - sottolinea Giacomo Sebastiani, vicepresidente di Madel Spa -. Madel dà il suo contributo su tutti i fronti e in particolare da sempre è in prima linea sul tema della sostenibilità ambientale. Solo per fare alcuni esempi, grazie all’impiego di un impianto fotovoltaico di 2.6MW e di un cogeneratore di ultima generazione l’azienda è oggi autosufficiente in campo energetico e fa uso di sola energia rinnovabile. Anche la sostituzione dei flaconi in plastica con le buste doypack (“ecoformati”), a più basso impatto ambientale con un minore utilizzo di plastica rispetto ai flaconi tradizionali fino all’87% in meno, ha contribuito attivamente alla salvaguardia dell’ambiente, così come aver inserito in ogni flacone una percentuale di plastica riciclata».

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