Lavoro, digitale ed economia le competenze più richieste
Digitale ed economia vincono la sfida delle competenze più richieste dai datori di lavoro romagnoli e si spartiscono oltre la metà del mercato del lavoro. In un mondo che cambia ormai sempre più velocemente e nel quale il ruolo del digital assume ogni giorno sempre maggiore rilevanza, anche le ricerche di nuove professionalità sembrano essersi in qualche modo adattate ai tempi che cambiano, andando alla ricerca di profili molto specifici. Analizzando i dati raccolti ogni mese a livello provinciale nel sistema informativo Excelsior di Unioncamere, si nota molto bene come la Romagna non si discosti in nulla da quella che è una tendenza nazionale. Se nel 2019 i titoli di studio ricercati che avessero attinenza col digitale erano stati 6.610 (dato che comprende sia titoli di studio a livello universitario che a livello secondario), nel 2021 sono balzati a 8.770, mostrando quindi una crescita netta di oltre il 30%. Allo stesso modo sta accadendo per i laureati o diplomati in materie economiche, da sempre tra i profili più richiesti, ma che anche nel 2021 continuano ad essere in ascesa. Sempre guardando alla Romagna, nel periodo pre-pandemia le ricerche di lavoro in ambito economia, finanza e marketing sono state 8.050, mentre nel 2021 hanno sfondato quota 10mila, attestandosi per l’esattezza a 11.750.
Tra l’altro, guardando la ricerca appena uscita riferita ai dati di gennaio, sembra proprio che digitale e finanza siano destinate ad aumentare ancora la loro leadership. La quota di laureati in economia ricercati dal mercato del lavoro, in Romagna, è infatti passata dal 23,8% del 2019 al 24,2% del 2021 e, in questo primo mese dell’anno, è addirittura al 30,2%. Allo stesso modo i profili ingegneristici e digitali sono passati dal 18,3% del 2019 al 22,7% del 2021 e a gennaio sono al 36,6%. Per quanto concerne il livello secondario, i profili economici sono passati a livello percentuale dal 15,5% del 2019 al 25,1% del 2021 (a gennaio 2022 sono al 27%), mentre quelli digitali dal 16,8% del 2019 al 22,4% del 2021 e ora al 25,1%.