Vero e proprio bestiario di animali danteschi in musica e poesia, visti e percepiti attraverso il prisma della voce di Laura Catrani: dalle fiere del primo canto a Cerbero cane tricefalo, a storni, gru e colombe, l’ape, i botoli, l’agnello e molti altri, va in onda ancora fino al 28 maggio dal lunedì al venerdì alle 22, trasmesso in 15 puntate da Rai Radio 3 Suite, “Vox in bestia”.
Animali reali e fantastici che costituiscono uno dei temi più affascinanti ed enigmatici della Commedia.
«La mia ricerca – dice la soprano riminese, considerata dalla critica voce di riferimento per il repertorio del Novecento e contemporaneo, duttile e musicale nella doppia veste di cantante e attrice – negli ultimi sta andando in modo sempre più deciso verso il repertorio per voce sola che possiede secondo me grandi potenzialità, ancora in parte inesplorate. Il mio primo progetto “Vox in femina” risale ormai al 2010 e ho intenzione di proseguire in modo sempre più intenso lungo questa strada dopo l’esperienza di “Vox in bestia” nato per Radio 3, che assumerà, a partire dal mese di giugno, anche una veste concertistica».
Perché ha dato la definizione di «prontuario» a questa «immagine sonora del bestiario dantesco»?
«Il termine “prontuario”, secondo me, è un sinonimo di bestiario, in questo caso la “lista” degli animali che ho raccolto indagando la
Divina Commedia. Come in un autentico prontuario, l’accento è posto su ogni singolo animale in modo che ognuno possieda la propria inconfondibile voce. Ma la parola prontuario evoca però anche l’idea di guida, di vademecum, e dunque“Vox in bestia”è anche una sorta di “manuale” che accompagna l’ascoltatore nella grande selva della
Commedia. Un “libro di viaggio”, insomma, che aiuta a districarsi nel labirinto dei versi di Dante».
Numerose e importanti le collaborazioni.
«Innanzitutto mi sono rivolta a tre compositori che ammiro molto e con i quali ho lavorato anche in altre occasioni:
Fabrizio De Rossi Re,
Matteo Franceschini e
Alessandro Solbiati. Ho chiesto loro di scegliere, nel grande bestiario dantesco, quindici animali diversi, cinque per ogni Cantica, e l’hanno fatto intonando naturalmente le terzine dantesche secondo il loro stile, personalità, sensibilità. Al tempo stesso mi sono avvalsa dell’aiuto e dell’esperienza di
Tiziano Scarpa, uno scrittore che ho sempre amato, al quale ho chiesto di scrivere una sorta di commentario, in forma letteraria, ai versi di Dante. E infine ho avuto l’idea di affidarmi alla preziosa arte figurativa di
Gianluigi Toccafondo che ha tradotto in forma visiva gli animali danteschi, creando così una sorta di bestiario dentro il bestiario. Insomma ho cercato di riunire intorno alla poesia di Dante tre diverse discipline, la letteratura, la musica e le arti visive, ricreando quell’ideale di “unità delle arti”, che era in fondo una delle utopie realizzate dalla cultura medievale».
Come assumerà anche una veste concertistica?
«Le versioni concertistiche sono sostanzialmente due. Quella più vicina all’edizione radiofonica mi vede impegnata da sola sul palcoscenico con l’unica presenza delle immagini di Toccafondo. Una versione più ampia ed estesa è quella in cui avrò accanto a me Tiziano Scarpa, che darà voce ai suoi testi e creerà accanto al bestiario dantesco un suo personale bestiario poetico, e
Peppe Frana, illustre liutista che intavolerà sulla chitarra elettrica (uno strumento sorprendentemente affine al liuto) le musiche del tempo di Dante. I suoi interventi strumentali si alterneranno in questo modo alla voce parlata e alla voce cantata. Esiste anche una terza versione, pensata appositamente per
Ravenna festival, epicentro delle celebrazioni dantesche, in cui sarò accompagnata, oltre che dalle visioni di Toccafondo, dalla sola voce recitante di Scarpa. Dopo Ravenna, dove verrà eseguito
il 7 e 8 luglio in San Francesco,“Vox in bestia” approderà
a Rimini il 13 e 14 luglio, nella versione in trio, alla
Sagra malatestiana».
