Lancio della bottiglia: 3 ragazze ferite e telecamere interne al Verdi di Cesena

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Sono salite a tre le ragazze ferite dal lancio della bottiglia dai “palchi” del Teatro Verdi venerdì sera. E intanto la proprietà della discoteca annuncia a brevissimo di completare l’installazione di telecamere interne e di cercare di individuare il colpevole, se non altro per non dare l’impressione della impunibilità ai giovani frequentatori del locale. L’ambulanza del 118 nella notte tra venerdì e sabato aveva portato al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini una ragazza di 23 anni di San Marino, giudicata con 6 giorni di prognosi per un taglio e alcune escoriazioni. Sempre nella stessa sera una seconda ambulanza ha accompagnato a farsi controllare al Bufalini una ragazza di 18-19 anni della vallata del Rubicone. Per lei una escoriazione e 5 giorni di prognosi. Infine nel pomeriggio di sabato era andata al pronto soccorso con mezzi propri una 21enne di Cesena, alla quale è stato diagnosticato un trauma cranico non commotivo. A fare chiarezza sui contorni di quello che è successo è Andrea Rossi della proprietà del Teatro Verdi: «È stata una serata con il pienone, dai 500 ai 700 ragazzi presenti e qualcuno che fa una stupidata purtroppo può sempre capitare, anche se succede molto di rado. Noi diamo bottiglie in vetro ai tavoli prenotati che si trovano al piano terra. Quella che ha colpito le ragazze è una delle nostre bottiglie di vodka. Cosa può essere successo? Qualcuno ha preso la bottiglia, l’ha portata di sopra dove sono vietate senza che nessuno di noi se ne accorgesse, poi la ha fatta cadere e ha colpito le vittime. Forze dell’ordine? Sul momento non le abbiamo avvertite perché abbiamo pensato a chiamare le ambulanze per i soccorsi». Un bel problema da risolvere per il Teatro Verdi. «Stiamo cercando di risalire a chi possa essere stato - aggiunge Rossi - anche perché dobbiamo fare in modo che capisca la stupidata commessa e non può passare la linea che da noi ognuno può fare quel che gli pare.Abbiamo una quindicina di persone che ogni serata sono addette a evitare che possano succedere problemi, a partire da quelli di questo tipo». Non solo ricerca del colpevole, comunque, ma anche miglioramento della sicurezza. «Stavamo approntando - spiega - un sistema di telecamere puntate verso i piani superiori in grado di registrare se succede qualcosa di anomalo. Lavorano a infrarossi in modo di essere utili anche con il buio. Eravamo ormai pronti e pensiamo che saranno attive entro le festività natalizie.Voglio ricordare che il Teatro Verdi è sicuro e che abbiamo attenzione affinché non succedano problemi ai ragazzi che ci frequentano». La mamma della ferita del Rubicone ha fatto un post sui social invitando chi ha visto qualcosa di dirlo e ha annunciato che avrebbe presentato querela. «L’ho fatto - racconta - Sabato pomeriggio sono andata alla stazione dei carabinieri del mio paese per presentare la denuncia. Spero che l’autore del gesto venga trovato, perché qualcuno gli deve far capire che non ci si comporta così. Ed evitare che lo faccia ancora, ferendo qualcun altro. Mia figlia mi ha detto che era in pista quando le è piombato qualcosa addosso e l’ha colpita di rimbalzo. Le amiche che erano con lei hanno chiamato l’ambulanza». La paura è stata tanta. «Un episodio inammissibile. Mi ha chiamato mia figlia in piena notte per dirmi che era al pronto soccorso. Già sentire la sua voce mi ha un po’ rasserenato, ma è facile immaginare come ci si sente quando si viene svegliati dal telefono in piena notte».

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