"L’accesso alla terra per giovani agricoltori diventi una priorità"

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Non può esistere crescita e sviluppo in agricoltura senza accesso ai giovani alla terra, con un vero ricambio generazionale nelle campagne. In occasione dell’Earth Day 2021, Cia-Agricoltori Italiani ricorda come la narrazione del ritorno dei giovani all’agricoltura sia spesso abusata. «Ancora troppe le difficoltà di chi aspiri a fare impresa senza avere già una proprietà familiare alle spalle – osserva Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna -, quello della terra resta infatti, ancora, il primo degli ostacoli per i giovani imprenditori agricoli».

In Emilia Romagna dal 2015 al 2019 si sono insediati 1.563 imprese condotte da ‘under 40’, di cui 300 solo nel 2019.

Per Cia il problema è da ascrivere anche a un sistema creditizio che non concede mutui di durata superiore ai 20 anni e non ha altri strumenti adeguati a supporto dei giovani imprenditori agricoli, cui spesso mancano anche le risorse da utilizzare come garanzie e le competenze necessarie per preparare i piani aziendali.

«Molti giovani sono costretti a iniziare con l’affitto o il comodato d’uso dei terreni – dice ancora Fini - nonostante il mercato fondiario sia spesso caratterizzato da una bassa propensione alla locazione da parte dei proprietari e i canoni siano generalmente molto alti». Secondo Cia le difficoltà di acquisto di una proprietà per agricoltori under 40 devono essere affrontate dalla Politica agricola comune, che privilegia le agevolazioni a investimenti sullo sviluppo tecnologico per la produzione. L’associazione auspica maggiori risorse per i nuovi entranti nel settore rurale nei triloghi sulla riforma della Pac post 2022, attualmente in corso.

«Se molti agricoltori anziani stanno smettendo l’attività – aggiunge Fini - si rischia il paradosso di un eccesso di offerta ma pochi acquirenti, cui manca l’accesso al credito. Un modo per favorire la staffetta generazionale potrebbe verificarsi con incentivi all’affiancamento tra un agricoltore in procinto di andare in pensione e un giovane, per favorire l’uscita delle generazioni più anziane e il trasferimento di conoscenze attraverso il ricorso a servizi di consulenza e tutoraggio».

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