La Terra Madre del vino in fiera a Bologna

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Non sarà la solita fiera, sarà «la Terra Madre del vino». Che per il movimento Slow Food è sinonimo di coinvolgimento globale, presa di posizione politica, impegno, insomma un modo rivoluzionario di parlare di viti e vini un po’ come Terra Madre lo fu per parlare di cibo nel 2004. «Il vino deve fare la sua parte in un momento storico che prelude a una nuova era, quella della transizione ecologica – ha detto il fondatore dell’associazione della chiocciola conosciuta in tutto il mondo, Carlo Petrini –. Dobbiamo vivere il tempo attuale come un momento di liberazione, di passaggio dal consumismo compulsivo a un consumo funzionale al rispetto dei beni comuni e dei beni relazionali, la nuova economia è quella di relazione». E cosa c’è che mette in relazioni uomini e terre, uomini e altri uomini, più del vino? «Una società fortemente competitiva non può raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica, alla competizione va sostituita la cooperazione –ha sottolineato ancora Petrini –. L’appuntamento di Bologna è importante perché non riguarda solo i produttori, ma coinvolge anche i cittadini, che del vino sono appassionati e consumatori, e il mondo della distribuzione: insieme, perché il bene comune riguarda l’interesse di tutti».

Vignaioli dal mondo

A Bologna arriveranno circa 500 espositori (oltre 4000 le etichette in degustazione), da 18 Paesi (sono oltre una ventina le cantine romagnole che aderiscono alla coalizione slow e parteciperanno), vignaioli che hanno sottoscritto il manifesto per il vino “buono, pulito e giusto” proposto da Slow Food. «Qui si rafforzeranno legami commerciali tra tutte quelle persone impegnate a rivoluzionare un comparto, quello del vino, che deve spiccare il volo non solo dal punto di vista dell’immagine, ma anche e soprattutto per quanto riguarda la consapevolezza della propria importanza ambientale» sottolinea il curatore della Guida Slow Wine e referente Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio. Il vino non è infatti solo business o gusto. È terra e paesaggio, agricoltura, tradizioni e innovazione, etica e socialità, cultura condivisa, in un parola comunità.

Il programma

Sana Slow Wine Fair, in calendario alla Fiera di Bologna dal 27 al 29 marzo, sarà preceduto da tre convegni internazionali online il 22, 23 e 24 marzosui temi della sostenibilità in vigna, che nell’ottica Slow coincide con un secco no a concimi, diserbanti, antibotritici di sintesi, del paesaggio, dell’elemento umano, etico e sociale, legato al lavoro in vigna. L’apertura è poi prevista domenica 27 marzo con un’assemblea plenaria in cui verranno rielaborati in un documento unico i temi discussi durante gli incontri online, e che costituiranno la sintesi della vera e propria rivoluzione nel mondo del vino che la Slow Wine Coalition, senza falsa modestia, intende promuovere. Domenica, nel pomeriggio, sarà il momento dei tre giorni in cui la manifestazione si apre anche a tutti gli appassionati, che potranno accedere pure lunedì e martedì, iscrivendosi a una delle 9 masterclass in programma. Un vero e proprio viaggio intorno al mondo che parte dall’Italia con un focus sul Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo e prevede tappe ripetute in Francia (Borgogna, Bordeaux e Champagne), Germania tra Mosella, Reno e Franconia, fino ai vitigni e ai terroir meno famosi dall’America Latina con vini da Argentina, Cile e Perù, o addirittura inesplorati: sarà possibile assaggiare anche le produzioni meno note della Cina, dove è fresca la prima edizione di Slow Wine China, con 50 cantine recensite, che qui si presenta con una degustazione di una decina di etichette.

Tutte le informazioni su www.slowinefair.slowfood.it, biglietti anche su Vivaticket.

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