La Romagna del vino, il meglio secondo Slow Wine e Gambero Rosso

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A ottobre escono tutte le principali guide enologiche risultano concordi su un punto: la Romagna si fa strada, lo confermano diversi riconoscimenti importanti.

Slow Wine

La lettura fatta da Slow Food non solo evidenzia una crescita, ma getta anche un nuovo amo per i sostenitori della “Romagna in bianco”: benissimo le albane che sono sempre più convincenti e definite, ma da adesso occhio anche al trebbiano. «Riguardo alla Romagna ribadiamo quanto già affermato in passato, ovvero che registriamo un convincente, seppure lento, processo di ricollocazione stilistica del Sangiovese, soprattutto nella tipologia Superiore – recita l’introduzione della Guida 2022 che uscirà l’8 ottobre –. A questo si aggiunge la gioia annuale degli assaggi di Albana, un vino che ormai si è imposto nel cuore e sulle tavole dei bevitori e delle bevitrici. In questa occasione però vogliamo spostare le nostre considerazioni sul Trebbiano: in passato abbiamo auspicato più volte che arrivasse il momento della valorizzazione di questa varietà, non attraverso i recenti progetti di spumantizzazione, ma piuttosto con un’intuizione forte da applicare ai vini fermi. Siamo più che contenti di notare la nascita di quello che potremmo chiamare un Trebbiano Pride: abbiamo assaggiato vini molto convincenti, che in buona parte abbiamo segnalato».

I premi

Slow Wine nasce, una dozzina di anni fa, come guida per mettere in evidenza le cantine, al racconto di terra, vigna e uomini più che alle singole bottiglie. Il massimo riconoscimento quindi è la “chiocciola” simbolo stesso dell’associazione che ne sintetizza lo spirito del “buono, pulito e giusto”. Nel 2021, anno in cui non fu possibile causa Covid visitare tutte le cantine, furono sospese, quest’anno ritornano. Ecco le cantine chiocciolate romagnole : Marta Valpiani a Castrocaro, Vigne dei Boschi a Brisighella, Villa Papiano a Modigliana, Villa Venti a Roncofreddo. La “bottiglia” invece viene assegnata alle cantine che hanno espresso un’ottima qualità per tutte le etichette presentate in degustazione e quest’anno sono: Ancarani a Faenza, Chiara Condello a Predappio, Gallegati a Brisighella, Noelia Ricci a Predappio, Tre Monti a Imola. La “moneta” è invece per le cantine che esprimono un buon rapporto qualità/prezzo per tutte le bottiglie e sono Monticino Rosso di Imola, Giovannini di Imola, Valle delle Lepri a Rimini. C’è però anche la lista dei Top Wine, la stelletta da appendere al collo delle singole bottiglie, e quest’anno in Romagna sono 17, su 44 in regione. Nel Riminese: Rebola Pesca Bianca 2020 di Valle delle Lepri; Sangiovese Fulgor 2020 di Podere dell’Angelo. A Faenza Indigeno 2020 di Ancarani; Albana Sabbie Gialle 2020 di San Biagio Vecchio. A Brisighella: Rio di Rigonzano 2018 di Vigne dei Boschi; Sangiovese Corallo Rosso 2019 Gallegati. Nel Forlivese: Lillibeth 2020 di Drei Donà a Forlì, Albana Delyus 2020 e Albana Madonna dei Fiori 2020 di Marta Valpiani a Castrocaro; Sangiovese 2020 Buscamara di Pian di Stantino a Tredozio; Sangiovese Riserva Le Lucciole 2018 di Chiara Condello a Predappio, Trebbiano Strada Corniolo 2019 di Villa Papiano a Modigliana; Trebbiano Bro 2020 di Noelia Ricci a Predappio. Nel Cesenate: Sangiovese Primo Segno 2019 di Villa Venti a Roncofreddo. A Imola: Albana Gioja 2020 di Giovannini, Albana Vigna Rocca 2020 di Tre Monti, Albana Codronchio 2019 di Monticino Rosso

Gambero Rosso

Anche i degustatori della Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso riconoscono la crescita enologica della Romagna, e con il loro premio più alto, i “tre bicchieri”, contrassegnano 7 etichette romagnole sulle 17 premiate in tutta l’Emilia- Romagna. Una nota di attenzione è stata riservata anche in questo caso ai bianchi e in particolare all’evoluzione di Albana e Rebola. «Anche la Romagna continua spedita la sua crescita, specie nella definizione territoriale e varietale, oltre che sul piano della qualità complessiva. Il sangiovese è sempre la varietà di riferimento, al centro di un percorso in divenire, ma sempre più chiaro, che riguarda tante sottozone diverse che seguono il territorio collinare e pre-appenninico della regione, dal confine est del comune di Bologna fino alla provincia di Rimini – hanno anticipato i contenuti della guida in uscita in questi giorni i curatori del Gambero Rosso –. Per il resto è tutto un fiorire di varietà meno note, in alcuni casi poco più che folcloristiche (anche nei numeri), in altri al centro di un processo di valorizzazione capace di uscire dai confini strettamente locali. Quello che sta succedendo all’albana, capace di vini interessanti e “plastici”, con tanti stili diversi, è sotto gli occhi di tutti, così come per la Rebola riminese». Scorrendo le liste dei riconoscimenti ci sono due vini che mettono d’accordo entrambe le guide nel riservare loro il massimo riconoscimento e sono un’Albana, il Codronchio 2019 di Fattoria Monticino Rosso di Imola e un Sangiovese, il Corallo Rosso 2019 della cantina Gallegati, faentina con vigne a Brisighella. Gli altri cinque “tre bicchieri” romagnoli nella guida 2022 sono: Sangiovese Riserva I Probi 2018 di Villa Papiano (Modigliana), Albana I Croppi di Celli (Bertinoro), Sangiovese Oriolo e I Sabbioni nel Faentino, Sangiovese Godenza 2019 di Noelia Ricci a Predappio, Sangiovese Riserva Il Beneficio 2017 di Costa Archi in sottozona Serra, Castel Bolognese.

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