La Rimini della cultura va dalla moda alla musica

Tutti indossano la maglietta con il logo di Rimini capitale e il claim «vieni oltre». Outfit di rigore per la presentazione del cartellone estivo degli eventi riminesi che tra le molte conferme e alcune novità si presenta come «il seme e la traccia dei mille rivoli che vanno a comporre la natura della candidatura di Rimini a capitale italiana della cultura» spiega il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad attorniato dalla squadra di direttori e direttrici dei vari settori dei servizi culturali. Appunto: con i mesi estivi si scalda anche il percorso per diventare Capitale italiana della cultura 2026. Le date sono fissate e stringenti: il dossier con il progetto culturale (una sessantina di pagine) dovrà essere depositato entro il prossimo 27 settembre. Nei mesi che porteranno al 15 dicembre ci si giocherà quindi la possibilità di entrare nella short list delle città candidate (dieci). Nel marzo del 2024 si terrà l’audizione ed entro la fine del mese sarà aggiudicato il titolo.

Così, la presentazione del cartellone estivo non solo fornisce una mappatura-indicazione della direzione di marcia del progetto di candidatura, ma diventa anche occasione per presentare Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, le due direttrici che hanno il compito di preparare il dossier.

«L’obiettivo è risvegliare un forte orgoglio dei cittadini – sottolinea Bertoglio –. Rimini è una città evocativa, poetica, suggestiva che ha costruito una memoria collettiva negli italiani. Una sensazione così potente che vogliamo esprimere nel progetto».

«Il progetto di candidatura è l’occasione per riflettere sulla propria identità e su che cosa si vuole diventare in futuro – afferma Cristina Carlini –. Stiamo costruendo insieme un progetto di cui i giovani dovranno essere protagonisti».

Il cartellone

Il cartellone estivo, dunque, si diceva. Tratto distintivo: rompere gli steccati, tra alto e basso, tra intrattenimento e cultura con la c maiuscola. Tenere insieme le iniziative del genere della sfilata di moda di Alberta Ferretti e la Sagra malatestiana. Il direttore Giampiero Piscaglia si assume il compito di dare il senso di questo mix che fa parte da sempre della natura di Rimini: il cartellone musicale dell’estate 2023 accosterà infatti all’appuntamento con la musica colta e classica della storica manifestazione musicale i consueti appuntamenti con Crossroad e Percuotere la mente che si aprirà con un omaggio speciale a Lucio Battisti (il 25 giugno), L’altro Battisti, ovvero (e per la prima volta) la riproposizione dei suoi album bianchi (tra gli ospiti anche Morgan).

Per il cinema, la storica rassegna degli Agostiniani (dal 10 luglio al 23 agosto) si aprirà con il più riminese e stravisto dei film di Federico Fellini, Amarcord: una scelta quasi obbligata, nell’anno del cinquantenario, che sarà accompagnata da una tavola rotonda e presentazione di due nuovi libri in uscita.

Tra le novità ci sarà invece la mostra Tutti al mare (1° luglio-31 agosto) che celebra i 180 anni dalla nascita del primo stabilimento balneare: lungo 2,5 km di spiaggia, dal bagno 47 al bagno 100, una carrellata di immagini ripercorrerà la storia della Rimini balneare dal Kursaal all’Isola delle Rose, dalla palata a Renzo Pasolini, dal corteo dei fiori alle dune del lungomare di oggi, dalle baracche delle origini ai chiringuito.

La Rimini degli anni ruggenti sarà poi alla ribalta il 24 luglio con Italo disco, ovvero riflettori su uno dei primi tormentoni estivi, Vamos a la playa dei Righeira: correva l’anno 1983. Mentre il 19 agosto si celebreranno i 40 anni del Bandiera Gialla.

Altro genere di anniversario quello del 21 settembre: per il centenario della nascita di Sergio Zavoli in programma un convegno e una serata di letture e musica.

Sul fronte libri il 13 giugno farà tappa a Rimini (Teatro Galli) lo StregaTour, con i finalisti. Mentre sono ormai alle porte i pilastri Mare di libri (al via il 16 giugno) e Festival del mondo antico che compie 25 anni. Il tema sarà La memoria del tempo, un po’ anche un omaggio al titolo Passato Presente che fu scelto in origine dal suo ideatore, il compianto Marcello Di Bella.

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