La pulizia dei fossi diventa virale: cento cittadini all'opera

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La pulizia dei fossi di alcune zone urbane ed extra urbane di Imola, nata a livello personale, diventa un'attività virale.

L’idea nel lockdown

Tutto parte da una iniziativa messa in piedi, durante il lockdown di novembre socrso, da Marco Galassi. Barbiere che a causa della pandemia aveva «finito di fare tutti i lavoretti domestici, visto che al lavoro non ci si poteva andare» e che ha deciso così di impegnare il proprio tempo in qualcosa che «fosse utile alla comunità». Cosa di meglio da fare, quindi, se non armarsi di guanti, sacchetti e pinze «e iniziare a girovagare per i fossi raccogliendo i rifiuti che la gente getta per maleducazione a terra». Con l'aiuto di Gianluca Galeati e qualche altra persona, sempre in modo non organizzato «le iniziative di pulizia sono proseguite fino alla creazione di una pagina Facebook (Puliamo i fossi Imola) sulla quale vengono messe foto a bilancio delle pulizie, più che altro per informare gli altri imolesi interessati dell'iniziativa. Nel giro di qualche mese la pagina ha preso piede – conferma Galassi – arrivando ad avere 600 membri di cui quasi un centinaio sono quelli che in modo costante hanno deciso di imitare, sempre a livello personale, l'iniziativa. L'unica cosa richiesta è che si posti la foto del “raccolto”.

Nei fossi c’è di tutto

Un successo immediato». In totale sono stati fino a oggi raccolti 1.055 sacchi. Quali sono i rifiuti che più di altri vengono abbandonati e lasciati lungo le strade e i fossi lo racconta lo stesso Galassi. «Si trova di tutto. Dalle centinaia di mascherine alle migliaia di cicche di sigarette e cartacce varie, per passare a bottiglie, scatolette e plastica di ogni genere. Ma non solo. Ci sono anche ritrovamenti molto particolari e inediti. Tra questi – aggiunge – abbiamo raccolto pezzi di un blocco motore di auto, un ferro da stiro, una chitarra, giochi per bambini, tante carcasse di animali fino ad arrivare a un vero carapace di tartaruga. Per non parlare, soprattutto nelle aree più isolate e riparate, di tanti preservativi, pneumatici, gratta e vinci e, in quelle zone più trafficate, cerchioni di auto, pezzi di plastica da incidente e specchietti retrovisori». Con l'arrivo dell'estate «le iniziative rallenteranno sicuramente. Oltre al caldo, al fatto che le persone sono tornate a lavorare e alcune andranno in ferie c'è anche il fatto che l'erba nei fossi è alta e non agevola la raccolta. Questo però – spiega – non ci ferma. Quanto prima riprenderemo. Magari, intanto, proseguiremo con le giornate organizzate. Si tratta soprattutto di week-end in cui invitiamo i membri a uscire di casa per raccogliere qualche rifiuto. Un “format” che abbiamo già sperimentato diverse volte nei mesi scorsi e che in ogni appuntamento ha permesso di raccogliere, sempre differenziando plastica, carta e vetro circa 160 sacchi alla volta di immondizia».

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