Forlì, petizione di San Pietro in Prati: "Noi alluvionati 3 volte, è ora di fare qualcosa"

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«Oggi, abbiamo toccato con mano, basta poco perché la pioggia provochi disagi. E’ giunto il momento di fare qualcosa». Va dritto al punto Vanni Castagnoli, presidente del consiglio di zona di San Pietro ai Prati che di recente, insieme ad altri componenti, ha lanciato una petizione popolare con la quale si chiede di intervenire agli organi competenti per mettere in campo una strategia che consenta alla frazione della cittadina artusiana di attutire i colpi provocati dalle alluvioni. «Qui abbiamo avuto problemi con le alluvioni del 1996, del 2015 e anche con quella del maggio scorso - prosegue il presidente -. Nonostante sia passato diverso tempo, non è mai stata adottata una soluzione. I cittadini sono un po’ delusi e anche preoccupati, considerando che la nostra frazione è molto vicina ai torrenti Ausetta, Ponara e Bevano. Per tali ragioni abbiamo promosso una raccolta firme, ne sono state raccolte un centinaio, per porre all’attenzione dell’Amministrazione il malessere di San Pietro ai Prati di fronte a questo immobilismo e allo stesso tempo dare al Comune un documento con il quale poter avanzare richieste anche agli altri enti, tra cui anche alla struttura commissariale». Insomma, a distanza ravvicinata la frazione più volte ha dovuto fare i conti con le conseguenze e i danni provocati dalle alluvioni. Da ultimo gli allagamenti nelle vie Melatello, Prati e Montanara comunale che hanno in qualche modo trasformato San Pietro ai Prati in una sorta di cassa di espansione. «Ci avevano promesso prima degli studi, i cui risultati non hanno consentito di trovare un rimedio, e poi anche la costruzione di vasche di laminazione, mai realizzate - spiega Gianfranco Montaletti - . Io stesso ho subito danni alla casa: è vero sono arrivati i ristori del 2015 per l’abitazione mentre di mio ho dovuto provvedere a sistemare i servizi. Se queste risorse fossero state impiegate non per tamponare ma per ridurre le criticità forse a maggio non avremmo avuto conseguenze a cui rimediare oggi». Allo stato attuale tra le opere da realizzare ci dovrebbe essere una vasca di laminazione a monte della frazione, un progetto che il Comune si è impegnato a presentare alla struttura commissariale e al generale Figliuolo. «Con l’alluvione di maggio i danni sono stati contenuti ma diffusi, siamo stati fortunati ma è altrettanto vero che questa è la terza volta nel giro di 10 anni - afferma la sindaca Milena Garavini -. E’ una problematica complessa a cui non c’è una risposta semplice, ma servono provvedimenti strutturali. Con il Consorzio ci stiamo impegnando ad ottenere qualche finanziamento dalla struttura commissariale per avere risultati: ci batteremo perché queste opere siano realizzate. Nel frattempo anche il Comune deve fare la sua parte con la pulizia degli scoli e deve spingere affinché anche gli altri enti facciano la loro».

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