L'Orchestra Corelli diretta da Rivani per il giovane Puccini

Si pone tra le realtà musicali più interessanti del territorio romagnolo. Dopo dieci anni dalla sua nascita, l’Orchestra Arcangelo Corelli diretta dal giovane maestro Jacopo Rivani, guida fondante sin dagli esordi, si caratterizza per l’ampio spazio dato a una ricercata progettualità che sconfina nei diversi repertori dal sinfonico al lirico, così come dal teatro musicale a nuovi generi di sperimentazione. Anche per il concerto per la settimana santa, appuntamento musicale che si inserisce nell’ambito della stagione del teatro Bonci organizzata da Ert in collaborazione al gruppo Hera e che avrà luogo questa sera, alle 21, si realizza un inedito momento di ascolto con una delle opere giovanili di Giacomo Puccini, divenuta in questi ultimi decenni importante e piena di significato per il futuro del celebre operista italiano.

Si tratta della Messa per Orchestra e Coro a quattro voci con tenore e baritono solisti, attualmente conosciuta con il nome di Messa di Gloria che ebbe la sua prima esecuzione il 12 luglio del 1880. All’epoca il giovane Puccini stava terminando i suoi studi all’Istituto Musicale Boccherini di Lucca, studi che avrebbe poi proseguito con illustri maestri come Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli al Conservatorio di Milano. Questa Messa fu in realtà scritta come esercizio per la prova del saggio finale e questo lavoro lascia già intravedere quella forza drammatica e quella perizia compositiva che il maestro toscano avrebbe manifestato nelle opere successive. Il manoscritto completo non fu mai pubblicato da Puccini e sebbene alla sua prima esecuzione fosse stata bene accolta, fino al 1952, prima a Chicago poi a Napoli, non fu più eseguita. La struttura della Messa è quella tradizionale in cinque parti e comprende il Kyrie, il Gloria, il Credo, il Sanctus, il Benedictus e l’Agnus Dei. Alcuni dei suoi temi musicali, ad esempio quelli dell’Agnus Dei e del Kyrie, l’operista li riutilizzò nella Manon Lescaut e nell’Edgar. Circa una trentina tra archi, fiati e percussioni gli strumentisti in campo della Corelli, quaranta i coristi in scena della compagine del Conservatorio Bruno Maderna la cui cura è del maestro Gianfranco Placci.

Il baritono è il cipriota Stavros Mantis, vincitore del XIV Concorso internazionale “Spazio musica” di Orvieto, interprete acclamato di rilievo; il tenore è il toscano Giuseppe Surace, laureato in musica vocale e canto al Conservatorio Cherubini di Firenze. Nel 2021 con l’orchestra Corelli al teatro del Maggio Fiorentino ha preso parte alla esecuzione della Kronungsmesse Kv317 di Mozart. Inoltre il programma si apre con una coinvolgente sequenza di tre brevi brani pucciniani nella trascrizione per orchestra di Alessandro Ricchi eseguita in primis: Foglio d’album per pianoforte 1907/1910, Terra e mare, Sole e amore: due romanze per voce e pianoforte del 1902 e del 1888 con il soprano solista di Tamar Otanadze.

I prezzi dei biglietti da euro 8 a 16.

Info: 0547 355959

Il Quintettodella Ymeoall’Alighieri

Oggi dalle ore 17.30 nella sala Corelli del teatro Alighieri un concerto del Quintetto della Young Musicians European Orchestra composto dal Martino Colombo violino, Martina Iacò viola, Sancho Almendral violoncello, Diego de Santiago Botta contrabbasso e Filippo Castelluzzo pianista. Si tratta di cinque giovanissimi strumentisti che, nonostante la giovane eta', sono presenti da anni sulla scena musicale ravennate. Martino Colombo, 19 anni, e' anche il Vice Presidente della Young Musicians European Orchestra. In programma uno dei brani piu' famosi del repertorio cameristico: il quintetto per archi e pianoforte"La Trota " di Franz Schubert. I biglietti, a 5 euro, si possono acquistare presso la biglietteria del teatro Alighieri.

Info: erconcerti1@yahoo.it

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