L'omaggio del Ravenna festival al genio di Frank Zappa

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Stasera alle 21.30 al Pala De André l’Ensemble Contemporaneo del Parco della Musica di Roma porta in scena per Ravenna festival “The yellow shark”, ultimo album di Frank Zappa, del 1993. Pubblicato pochi giorni prima della morte, questo album è tra i più ispirati dell’intera discografia del musicista americano, insieme al postumo “Civilization phase III” epitaffio e compendio della sua parabola artistica.

“The yellow shark” nasce orchestrale, in particolare per un ensemble contemporaneo, perché frutto di un’idea del regista tedesco Henning Lohner, che aveva diretto un documentario su Zappa nel 1991. Il regista suggerì al direttore del Festival di Francoforte di commissionare un concerto orchestrale a Zappa, ma quest’ultimo preferì un ensemble contemporaneo, piuttosto che un’orchestra sinfonica, quindi a eseguirlo fu l’Ensemble Modern diretto da Peter Rundel, un gruppo di diciotto musicisti specializzati in musica d’avanguardia contemporanea. Ma il genio di Zappa non poteva limitarsi a un concerto come tutti gli altri, quindi l’autore fece esibire ogni musicista singolarmente, poi ne campionò le tracce con un synclavier, e ne adattò le parti, inserendo anche elementi umoristici. A questo proposito ricordiamo il brano “Questi cazzi di piccione”, dedicato a Venezia, il cui ritmo delle note evoca i piccioni.

I pezzi, tra cui alcune rielaborazioni di brani degli esordi dell’autore, sono tutti caratterizzati da una notevole complessità. Il direttore della band, durante le prove al Joe’s Garage, quartier generale di Zappa, vide la scultura di un pesce in fibra di vetro, e scelse il titolo “The yellow shark” (“Lo squalo giallo”); Zappa pretese che questo fosse il nome del concerto, ma non della sua partitura. In tre esecuzioni, a Francoforte, Berlino e Vienna, concluse ogni volta da venti minuti di applausi di un pubblico entusiasta, venne tratto il disco dal vivo. Zappa diresse solo alcuni pezzi, a causa della malattia avanzata che lo portò alla morte poco dopo, e lasciò gli altri a Rundel, ma volle il corpo di ballo canadese La La La Human Hands in alcuni brani.

La band che vedremo stasera a Ravenna è frutto del lavoro del direttore Tonino Battista all’interno del Parco della musica di Roma, e unisce giovani musicisti emergenti e professionisti da tutta Europa.

Biglietti da 22 a 35 euro.

www.ravennafestival.org

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