L'esame più difficile a Rimini? Trovare un appartamento

Non esiste numero chiuso, né esame d’ammissione, il vero test d’ingresso al Campus di Rimini è quello… dell’appartamento. Una carenza che emerge a chiare lettere nel report sulle matricole 2022-2023. Parlando del calo di 64 iscritti (si è passati dai 1718 studenti universitari che hanno scelto la nostra città nel 2021 ai 1654 dell’attuale anno accademico, Il 3,7% in meno) il rettore Giovanni Molari ha infatti spiegato come la “diminuzione sia per certi aspetti fisiologica” e per altri risulti invece figlia degli effetti del Covid e della difficoltà segnalata a reperire alloggi. Specie a Ravenna e proprio a Rimini, che si caratterizza però per la crescita più marcata di alunni stranieri, addirittura il 26.9% in più quest’anno.

Elementi che toccano quotidianamente con mano i ragazzi che si dirigono all’ombra dell’Arco d’Augusto per laurearsi e di cui è perfetto conoscitore per doppia esperienza personale Teo Maria Starostenko, rappresentante degli studenti del Campus di Rimini, dove, dopo Erasmus Student Network e Free Exit, le associazioni di studenti riconosciute non ci sono più.

Teo Maria, il nome dice tutto: è uno degli alunni stranieri della nostra Università?

«In realtà sono italiano, ma sono cresciuto alle Bahamas dove ho fatto le varie scuole per poi tornare a Rimini a 18 anni, nel 2019, per iscrivermi a Economia del Turismo: sto frequentando il corso triennale in inglese e nel frattempo ho preso padronanza con la nostra lingua».

Da rappresentante degli studenti, è così difficile trovare casa in affitto qui?

«La situazione è complicata. In centro ci sono solo due residence gestiti dalla cooperativa sociale Diapason, uno per gli alunni in Erasmus e uno per gli studenti di corso: io ero in uno di questi, ma quest’anno i costi sono aumentati tantissimo, del 15-20% per il caro bollette e l’aumento delle spese e sono stato costretto a cercare altro. I residence turistici sono fuori mercato per ragazzi che studiano e gli appartamenti sono pochi, sono stato fortunato ad avere avuto un contatto personale, ma il mio caso è emblematico della situazione»

In che senso?

«Quando una mia compagna di corso mi ha detto che aveva un posto ho messo un annuncio per dire che lasciavo il mio e in 12 ore un ragazzo pugliese lo aveva già bloccato e stava venendo a vederlo, mentre altri due-tre si erano fatti avanti e sono rimasti delusi. Era ottobre, dubito si siano sistemati».

Addirittura?

«So di diversi ragazzi che non hanno trovato casa e fanno i pendolari o non frequentano proprio, presentandosi solo per gli esami. Noi quest’anno siamo in quattro in stanze singole con bagno condiviso e c’è anche qualche appartamento da 5-6, ma veramente pochi».

Un’ultima curiosità: si respira questo gran ritorno degli stranieri?

«Non parlando bene italiano, il primo anno ho frequentato molti studenti in Erasmus e iscritti da fuori Italia, poi nel 2020 e nel 2021 la pandemia ha frenato tutto ed erano spariti. Adesso mi sembra di essere tornati al 2019, quando ho conosciuto ragazzi anche di Paesi lontanissimi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui