L'attore ravennate Leonardo Maltese a Cannes con Bellocchio

L’applauso al termine della proiezione fa da termometro: “Rapito”, il nuovo film di Marco Bellocchio, ha scaldato il pubblico di Cannes, alla proiezione ufficiale di martedì. Un’accoglienza calorosa, per il regista piacentino che superati gli ottanta sembra essere entrato dopo gli ultimi recenti successi (Il traditore, Effetto notte) in una nuova fase di giovinezza artistica.

La soddisfazione per l’impatto del film a questa prima mondiale avvenuta sul suolo francese non fa dimenticare però il frangente tragico che stanno vivendo le popolazioni colpite dall’alluvione. E così nel giorno del debutto mondiale, i produttori del film hanno voluto annunciare che la propria quota di incasso del primo giorno di distribuzione di Rapito in tutte le sale italiane sarà devoluto a sostenere l’emergenza alluvione.

Rapito esce oggi nei cinema italiani (con 01 Distribution). In Emilia-Romagna sarà proiettato in 36 sale, una quindicina quelle romagnole previste in origine ma ora occorre fare anche i conti con le eventuali chiusure dovute ai danni da alluvione.

Il film è incentrato sulla storia di Edgardo Mortara, bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX.

Nei panni di Edgardo da giovane c’è l’attore 25enne ravennate Leonardo Maltese già co-protagonista lo scorso anno de Il signore delle formiche di Gianni Amelio. Vestito in smoking, ha preso parte anche lui alla première di Cannes.

«È stato davvero molto emozionante – racconta –. Prima Amelio, ora Bellocchio. Ho avuto due occasioni incredibili, mi ritengo molto molto fortunato».

Se nel film di Amelio Leonardo Maltese aveva vestito i panni del giovane che negli anni Sessanta del Novecento, “rapito” dalla fascinazione per l’intellettuale Aldo Braibanti, fu sottratto a forza dalla relazione con lui e sottoposto anche ad elettroshock, qui dà il volto a un personaggio altrettanto complesso, un giovane vissuto in questo caso in un altro ambiente e in un’epoca ancora più lontana, l’Ottocento.

«La vicenda di Edgardo Mortara è lontano da tutto ciò che io abbia mai visto o avuto esperienza nella vita – commenta l’attore ravennate –. È un personaggio che porta con sé una grande sofferenza, un turbamento interiore, e da adulto si ritrova fortemente influenzato da ciò che ha dovuto subire da piccolo».

Un ruolo di forte spessore, in un film con un cast che annovera attori come Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, oltre al piccolo Enea Sala, modenese. Ma gli impegni importanti non sono finiti per Leonardo Maltese.

«Sarò Giacomo Leopardi in una serie tv diretta da Sergio Rubini che inizieremo a girare a breve» rivela.

Il suo pensiero, però, in questi giorni, non può non andare a chi ha subito l’alluvione nella terra dove è cresciuto e dove vivono i genitori: «Mio padre vive a Cesena e per fortuna sta bene. Ho sentito tanti miei amici e ogni volta che parlo di quello che è accaduto mi commuovo. Avrei voluto essere lì anche io ad aiutare ma è stato bello vedere quanta solidarietà c’è stata. Anche molti miei amici sono andati ad aiutare».

Prezioso il sostegno al film (sia finanziario che operativo) della Emilia-Romagna Film Commission diretta da Fabio Abagnato: «È la prima volta che con un film sostenuto dalla Film Commission siamo in concorso a Cannes» sottolinea soddisfatto di ritorno dalla Croisette.

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