Jova beach party, a Ravenna 11 "bibitari" abusivi allontanati
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Non solo fan. Eventi di grande richiamo come il Jova beach party attirano anche un esercito di abusivi, interessati non tanto alla musica, quanto agli affari. «Vere e proprie organizzazioni che d’inverno “operano” negli stadi e che d’estate seguono i tour dei cantanti» spiega il comandante della Polizia locale, Andrea Giacomini. Ma contro i “bibitari” in trasferta dal Napoletano, in occasione della due giorni di Jovanotti a Marina di Ravenna è stata messa in campo la stessa strategia che negli ultimi anni ha messo fuori gioco il fenomeno dell’ambulantato abusivo sulle spiagge. Uno schema che ha portato venerdì all’identificazione e all’allontanamento di 11 venditori e al sequestro di altrettante postazioni mobili e zaini carichi di bibite e acqua da vendere aggirando le regole. Un problema dal punto di vista delle norme ma prima di tutto igienico e di sicurezza; infilandosi all’interno dell’area del concerto o nella calca all’uscita, c’era infatti il rischio che qualcuno potesse ferirsi con vetri e lattine (motivo per cui era stata emessa un’apposita ordinanza che ne proibiva l’impiego e la vendita).
Grazie alla collaborazione tra forze dell’ordine e addetti alla sicurezza dello spettacolo, venerdì sono stati intercettati diversi venditori. In questo modo sono stati interrotti i rifornimenti, bloccati i “pendolari in trasferta” e azzerato un giro di affari che, con le bottigliette d’acqua da mezzo litro vendute a 2 euro e bibite e birre tra i 5 e i 7 euro, ovviamente in nero, sarebbe stato davvero ingente. Sabato infatti di “bibitari” non se ne sono visti. GI.RO.