Intesa tra forestali e agronomi per conservare l’ambiente

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Conservare e proteggere il patrimonio ambientale nazionale.

È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto dai carabinieri forestali e dal Conaf, il Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Più nel dettaglio, grazie all’intesa raggiunta e che durerà per 5 anni, l’idea è quella di promuovere la sostenibilità nella gestione e nella tutela delle risorse ambientali, la sicurezza territoriale e del mondo rurale, ambientale, naturalistica, idrogeologica, agronomica, fitosanitaria e alimentare, dall’inquinamento al traffico illecito e allo smaltimento illegale dei rifiuti, dalla tutela delle risorse idriche e dell’aria alla gestione della sicurezza alimentare, dalla preservazione della biodiversità, della flora e della fauna fino alle emergenze fitosanitarie.

Il Comandante del Comando delle unità forestali ambientali e agroalimentari dei carabinieri, il Generale di Corpo d’Armata Ciro D’Angelo ha sottolineato che «l’accordo di collaborazione si inserisce nella politica di raccordo sinergico degli enti istituzionali e del mondo associazionistico che annoverano nei propri fini costitutivi le materie connesse con la tutela dell’ambiente e del territorio nella più ampia accezione del significato dei termini con la finalità di condividere, nell’ambito delle specifiche competenze, obiettivi strategici ‘di rete’ che costituiscano efficiente ed efficace risposta alle molteplici e multiformi esigenze provenienti dal territorio. In tale quadro l’intesa mira a consolidare la collaborazione già in atto per affinare ulteriormente il supporto alle attività di gestione e salvaguardia delle aree naturalistiche di competenza dei reparti dipendenti nonché al monitoraggio dei processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali e, più in generale, alla protezione dell’inestimabile patrimonio naturale del nostro paese, per assicurare uno sviluppo ecosostenibile da garantire nel quotidiano e tramandare alle future generazioni».

«Quest’atto rinsalda e legittima un legame che nei fatti è sempre stato operativo, poiché Cufaa e Conaf già si muovono in direzione comune, seppure partendo da competenze differenti», ha affermato Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio dell’ordine – Come Ordine impegnato a raggiungere gli obiettivi di Agenda2030 avevamo bisogno di un protocollo che offrisse la necessaria cornice giuridica. Come singoli professionisti, invece, da sempre siamo al fianco dei carabinieri forestali, calcando le stesse piste forestali, operando negli stessi territori, monitorando l’ambiente e le minacce a cui è sottoposto. Oggi celebriamo con ufficialità quella che è la realtà di ogni giorno, lungo la penisola».

Un’altra intesa, poi, è stata raggiunta invece per la lotta alle ecomafie. Tutto ciò è possibile grazie al protocollo siglato tra la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali ad esse correlati e Assobioplastiche, l’Associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili. L’accordo, sottoscritto dal presidente della Commissione Stefano Vignaroli e dal presidente di Assobioplastiche Marco Versari, permetterà di avviare una collaborazione per incrementare il grado di efficacia complessiva delle misure per la prevenzione e il contrasto degli illeciti, nonché alla tutela dell’ambiente e dei consumatori. «La Commissione sta svolgendo un’inchiesta per approfondire gli illeciti nel settore degli shopper e identificare le falle che ancora oggi non consentono di sconfiggere del tutto questo fenomeno. A questo scopo, la collaborazione è fondamentale», ha spiegato Vignaroli.

Per Versari, c’è «un mondo parallelo di commercio di prodotti fuori legge, venduti in nero, talora in connessione con la malavita organizzata, con danni incalcolabili per l’ambiente, l’economia, l’erario e i cittadini: è il fenomeno degli shopper illegali, che continua ad avere dimensioni drammaticamente ingenti. Contiamo molto sulla collaborazione con la Commissione Ecomafie per ripristinare quella legalità indispensabile a tutelare l’ambiente naturale, gestire correttamente il ciclo dei rifiuti e assicurare le corrette condizioni di mercato ad una filiera industriale, leader in Europa, in grado di generare nuova occupazione e ingenti investimenti in innovazione».

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