Incidente sul lavoro: schiacciato tra due camion, muore a 47 anni

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Il 18 maggio era rimasto schiacciato tra il suo camion e quello guidato da un altro autotrasportatore. Si trovava nel piazzale antistante alla ditta Babbi, a Santa Maria Nuova, nel comune di Bertinoro. In condizioni serie, ma non gravissime, era stato portato all’ospedale Bufalini di Cesena, dove è rimasto ricoverato fino a venerdì, quando ha chiuso gli occhi per sempre. Sono queste le circostanze della morte di Giuseppe Rallo, 47 anni, originario di Marsala, in Sicilia, ma domiciliato da alcuni anni a Modena. Lavorava come autotrasportatore, (non era dipendente di Babbi) ed è nell’orario di lavoro che ha trovato la morte. Una circostanza che «non è una tragica fatalità, ma un incidente sul lavoro» osserva Maria Giorgini, segretaria provinciale di Cgil. «Un incidente così grave avvenuto nel nostro territorio quasi tre mesi fa del quale - sottolinea - è sconcertante non sia trapelata notizia fino ad oggi. È segno che alcuni settori sono ormai zona franca». Giuseppe, da qualche anno trasferitosi in Emilia Romagna, lascia una moglie e due figli.

La dinamica

Quel martedì di quasi tre mesi fa il destino ha sorpreso Giuseppe mentre era intento in lavori di piccola manutenzione al suo veicolo, armeggiando all’interno del cofano. Senza che se ne accorgesse un camion nella piazzola dell’azienda dolciaria romagnola ha iniziato la manovra di retromarcia e Giuseppe è rimasto incastrato tra i due veicoli pesanti. I soccorritori hanno rilevato subito un serio trauma da schiacciamento. Il 47enne, tuttavia, non era apparso in imminente pericolo di vita. La lamiera del cofano, infatti, lo aveva parzialmente protetto. Nel corso dei tre mesi di ricovero al Bufalini, però, la sua salute è progressivamente peggiorata, fino a quando, venerdì, ha smesso di lottare. Appurare l’esatta dinamica ed eventuali responsabilità spetta ora all’Unità operativa e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ispettorato di Forlì. Il fatto, però, l’ennesimo incidente sul lavoro in Romagna, non ha lasciato indifferenti I sindacati, che annunciano l’intenzione di far luce sull’accaduto, invocando incontri chiarificatori con le realtà lavorative legate alla vicenda. «È evidente - dice la segretaria Giorgini - che è nostro interesse capire dall'azienda committente e dal gestore logistico e soprattutto nel rapporto con gli enti preposti, Ispettorato del Lavoro e Inail l'esatta dinamica dei fatti, nella consapevolezza che non ci sarà fine alla strage se il Governo non si assumerà la responsabilità di mettere nuove regole e risorse per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro». «Come Cgil, Cisl e Uil- continua la sindacalista - abbiamo presentato sette richieste che vanno dalla patente a punti per le ditte che lavorano in appalto, alla formazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro fino all'assunzione massiccia di personale negli organi ispettivi ridotti all'osso». La questione, per Giorgini, è di estrema semplicità: «Non si può uscire di casa al mattino per andare a lavorare e non sapere se si farà ritorno la sera».

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