Imola, Zaki e gli altri visti da Gianluca Costantini

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Patrick Zaki non è il solo, purtroppo. E mentre Amnesty international aspetta di poter aggiungere anche il suo nome alla lista delle persone effettivamente liberate (il 1° febbraio si terrà una nuova udienza a suo carico in tribunale), Imola accoglie la mostra che, partendo dalla figura dello studente dell’Università di Bologna recluso per 22 mesi nel suo stesso paese, l’Egitto, accende una luce su chi nel mondo viene perseguitato per le idee politiche, l’espressione del proprio pensiero, l’impegno o semplicemente per come è.

Cinquanta ritratti

Realizzati dal ravennate Gianluca Costantini, fumettista, graphic journalist e docente all’Accademia di belle arti di Bologna, i 50 ritratti di persone incarcerate o violate nei loro diritti comporranno, sotto i portici di piazza Matteotti, la mostra Zaki e gli altri prigionieri di coscienza. A promuoverla insieme a Comune di Imola e Università, è un gruppo di associazioni e coop unite per i diritti: Amnesty International, 6000 Sardine, Anpi, Libera, Comitato pace e diritti, Soci Coop Alleanza 3.0, Libreria Il Mosaico. La mostra è partita lo scorso giugno da Bologna toccando poi altre città come Torino, Bari e Latina e ora arriva a Imola, dal 20 gennaio al 10 febbraio. Dietro i volti sorridenti disegnati con leggerezza da Costantini ci sono storie durissime di diritti violati in ogni angolo del globo, da Cuba alla Cina, Vietnam, Cambogia, Russia, Kazakhstan, Congo, Eritrea, Burundi. Ma anche più vicini, in molti casi dall’Egitto, appunto, come nel caso di Zaki, o come quello della regista egiziana Sanaa Seif condannata a un anno e mezzo di carcere a causa delle sue critiche al governo. O di Idil Eser, difensora dei diritti umani in Turchia, accusata di terrorismo. Sono diversi i casi in Paesi del Medio Oriente, dal Barhein all’Arabia Saudita all’Iran con quattro casi riportati nella stessa mostra, fra cui quello di Ahmadreza Djalali a rischio di esecuzione in Iran per una falsa accusa di spionaggio.

Proprio a Imola fece discutere, solo alcuni mesi fa, il patto di collaborazione economica con una città iraniana, «la giunta imolese ha preso l’impegno di valutare l’effettiva necessità di questo patto», dice per ora l’assessore alla Cultura Giacomo Gambi, interpellato in merito in occasione della presentazione della mostra.

Venti giorni di incontri

Incontri con l’autore, letture sui diritti e l’inclusione per i più piccoli, spettacoli teatrali, faranno da corollario all’appuntamento. «È significativo il legame che si crea fra soggetti diversi per la promozione dei diritti, fra l’altro proprio oggi a Roma si tiene un’udienza per la riapertura di un altro caso, quello per ottenere verità sulla morte di Giulio Regeni – ha sottolineato l’assessore Gambi –. Il consiglio comunale di Imola ha concesso a maggioranza la cittadinanza onoraria a Zaki nel luglio scorso, ma non ci siamo fermati lì. L’importanza di questo percorso è testimoniata dalla nutrita compagine che si è mobilitata e dai molti eventi collaterali. Per l’inaugurazione avremo a Imola il 21 la professoressa del master seguito all’Unibo da Zaki, Rita Monticelli, il portavoce nazionale di Amnesty Riccardo Nuory e per i promotori Mattia Sartori di 6000 Sardine».

Lunedì 24 gennaio sarà in città Gianluca Costantini (ore 17 a Ca’ Vaina, info: 0542 627800) per raccontare come “Disegnare chi scompare”. «Tenere alta l’attenzione su questi casi può servire alla loro stessa vita – sottolineano Marina Baldisserri di 6000 Sardine –. Sono persone come queste i custodi di un futuro democratico per tutti, noi siamo chiamati ad agire per salvare le loro vite. Intanto la petizione di Station To Station 2 Agosto per la cittadinanza italiana-europea di Zaki che abbiamo lanciato a Bologna ha raccolto 310mila firme».

«Da quando è stata presentata questa mostra sono infatti state rilasciate 7 persone – aggiunge Marianna Tafuro di Amnesty –. Non abbiamo ancora scritto il nome di Patrick perché non è definitivamente libero ma speriamo di aggiungerlo presto, magari durante questa stessa mostra».

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