«Un passo importante, ma non definitivo». Con queste parole l’assessora all’Ambiente, Elisa Spada, ha commentato la sentenza del Tar dell’Emilia Romagna che di fatto ha confermato come il Comune di Imola abbia pagato più del dovuto per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Costi che, di conseguenza, hanno pesato pure sulle bollette Tari e sulle tasche dei cittadini imolesi.
«Parliamo di circa due milioni di euro relativi al periodo tra il 2013 e il 2016 – dettaglia l’assessora –. In sostanza, il Tar ha dichiarato legittima la richiesta del Comune di avere un piano di rientro da parte di Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi idrici e rifiuti, ndr), nel quale venisse proposto in che modo e in quanti anni ripartire la somma pagata in più ed abbassare così le tariffe».
Altri gradi di giudizio
Essendo, però, questo il primo grado di giudizio è presto per cantar vittoria. «Esattamente. Atersir, che ora è obbligata a risarcire le spese legali pari a 16mila euro, ha infatti il tempo e tutto il diritto di far appello al Consiglio di Stato, come già accaduto ad esempio a Castel Guelfo – conclude Spada –. Ad oggi quindi sarebbe sbagliato dare per scontato che l’anno prossimo ci saranno decurtazioni sulle tariffe dei rifiuti. Siamo comunque felici e soddisfatti, perché con questa sentenza si è rafforzato il potere del Comune di Imola».
Querelle dal 2017
Una querelle iniziata nel 2017 quando la fascia tricolore era indossata dall’attuale senatore Pd Daniele Manca. L’amministrazione comunale, dopo aver constatato una differenza tra costi e rendiconti sulla Tari ed essersi opposta alla delibera con la quale il Consiglio d’ambito di Atersir aveva approvato il nuovo Piano economico finanziario, decise così di ricorrere al Tar dell’Emilia-Romagna. La battaglia fu poi portata avanti prima dall’ex sindaca del M5S Sangiorgi e poi, una volta eletto nel 2020, anche da Panieri. Fino appunto alla sentenza arrivata dopo sei anni giusto qualche giorno fa ma che, come confermato dall’assessora Spada, forse non ha ancora messo la parola fine sulla vicenda.