Imola, quintali di rifiuti raccolti dai volontari nelle aree verdi

L’attivismo sociale, la sensibilità ambientale e il senso di appartenenza civica in concreta azione quasi quotidiana. Questo è quello che fa il gruppo “Puliamo i fossi”. Una sperimentazione di raccolta rifiuti spontanea nata su Facebook agli albori della recente “parentesi pandemica”. Era infatti il novembre 2020, grazie alla spinta di Marco Galassi storico barbiere imolese, supportata anche dal blog www.ecoeroigreen.it.
Tutto nasce nel 2020
Da qui il tam tam si è espanso arrivando a interessare un’ottantina di persone che spontaneamente e attivamente si armano di sacchi, guanti, pettorine e pinze raccoglitrice e battono il territorio imolese alla ricerca e alla raccolta dei rifiuti abbandonati. Un senso civico forte che però si scontra con un altrettanto impattante senso comune in numerose persone, quello dell’inciviltà. Lo confermano i dati.«Dall’inizio della nostra azione di raccolta dei rifiuti lungo le strade, nel centro cittadino, in alcune aree fuori Imola, nei parchi e nei luoghi meno frequentati – commenta lo stesso Galassi – abbiamo raccolto 3.650 sacchi, quelli neri per intenderci, con rifiuti abbandonati». Una vera e propria montagna «che sarebbe bello riuscire a quantificare anche fisicamente che dimostra come di lavoro, sia educativo, di sensibilizzazione e informazione, sia concreto di raccolta, se ne debba fare ancora tanto».
Nel solo anno che si è appena chiuso «abbiamo raccolto 1.840 sacchi», il tutto «con un piccolo ma continuativo sforzo da parte degli aderenti. Organizziamo infatti due uscite settimanali, il lunedì e venerdì, nelle aree verdi e nei parchi pubblici. Il tutto con altre azioni create in autogestione da parte dei partecipanti».