Imola, "quello dentro la cornice è lo chef": viaggio nella saletta esclusiva del San Domenico

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Sarà un po’ come essere al museo, ma all’interno della cornice dorata i protagonisti prenderanno vita. Oppure in una sorta di poliziesco/gourmet: davanti allo specchio a scrutare senza essere visti siederanno quattro ospiti privilegiati, dall’altra parte, davanti ai fornelli, ci saranno chef e brigata del ristorante stellato più antico d’Italia. Al San Domenico di Imola sulle modernissime cucine fresche di ristrutturazione, si aprono due finestre inedite. La prima è appunto la nuova “Saletta 22”, un lussuoso privé attraverso cui guardare la cucina senza essere visti scrutando tutte le operazioni per la creazione di un “uovo in raviolo” o di qualche altra blasonata pietanza. Ventidue non è casuale: «I lavori sono stati fatti nel 2022, sono nato il 22 maggio, il 22 è il mio numero» dice lo chef. La seconda è un bancone con 4 sgabelli a cui sedersi per stare a tu per tu con la cucina in maniera più informale e altrettanto conviviale. L’idea è dello chef Max Mascia, affascinato dalla tendenza degli chef’s table che in giro per il mondo sta prendendo piede. Lui stesso ha messo a punto nei minimi dettagli insieme all’architetto Antonio Gasparri di A2 studio di Imola. Pareti e pavimenti scuri in ceramica per concentrare la luce solo sulla speciale finestra vista cucina che di fatto si retro illumina naturalmente, arredi artigianali in ottone, oro e vetro, opere d’arte e luci soffuse. Ogni particolare è griffato: tele Rubelli, Pelletterie Consani e Giannini, lampadario Drew drops Bomma, tavolo Terza Dimensione di Imola, mobili Garofoli, rivestimenti della Cooperativa Ceramica di Imola, la scultura di Carmelo Cappello, la cantinetta vini è di Cibin a San Donà di Piave. Qui verrà servito sempre un menù alla cieca pensato al momento da Mascia accompagnato da grandi vini e proposte inedite (300 euro a testa, già prenotabili). Più informale e ludico, ma giocato sempre sul vis a vis con lo staff di cucina, è il bancone da adesso posizionato a lato della cucina stessa. Una sorta di pass con quattro posti a sedere al quale si accede dal fondo del ristorante attraverso l’ex Giardino d’inverno, qui si può trascorrere una mezz’oretta sorseggiando Champagne e tortellini fritti o un semplice piatto scambiando due chiacchiere con lo chef, osservare la brigata al lavoro. La “chiamata” a questo bancone speciale è a discrezione della cucina, non è prenotabile. Completa l’esperienza di chi già si sia concesso un pranzo o una cena nel locale. Insomma un passo per “aprire il tempio” senza venir meno alla ritualità, un’idea originale e per Imola completamente inedita.  

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