Imola, Panieri: "Sulla Tre Monti una non decisione del Governo"

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«Ho chiesto di approfondire gli atti, ma mi pare una non decisione quella presa dal Governo». Con queste parole il sindaco di Imola, Marco Panieri, ha commentato la delibera del Consiglio dei ministri che ha dichiarato inammissibile l’istanza della Regione di rimessione allo stesso Consiglio dei ministri relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di ampliamento della discarica Tre Monti in via Pediano.

In pratica, la Regione aveva chiesto al Governo di esprimersi sul progetto di sopraelevazione del terzo lotto dopo il parere negativo anche della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Un progetto già bocciato in precedenza da Tar e Consiglio di Stato (per un vizio di forma). Quest’ultimo, in sostanza, aveva confermato il parere contrario della Soprintendenza legato ad una discrepanza sui documenti paesaggistici regionali, mentre la Conferenza dei servizi regionale, avviata in seguito, aveva deciso di rinviare appunto la decisione finale sull’ampliamento alla presidenza del Consiglio.

Palla alla Regione

La «palla» ora è quindi tornata alla Regione, che ora può decidere di proseguire autonomamente. Sulla decisione arrivata dalla Capitale era subito intervenuto il capogruppo Fratelli d’Italia Imola, Nicolas Vacchi, parlando di «vittoria della coerenza di Fratelli d’Italia, che da Imola fino al Governo, ha le idee chiare in materia ambientale ed in particolare sulla discarica. Noi da sempre abbiamo espresso il nostro chiaro “No” alla continuazione dell’impianto, auspicando che la discarica arrivasse verso il suo fine vita».

A parlare di coerenza ci ha pensato anche il capogruppo della Lega, Daniele Marchetti. «Adesso il presidente della Regione Bonaccini sia coerente e chiuda l’attività della discarica Tre Monti. E lo aspetteremo al varco dopo aver cercato di scaricare la palla sul Governo centrale».

Dopo più di un anno si è quindi conclusa così (per ora) una telenovela che si era pure tinta di “giallo”. Questo perché il Consiglio dei ministri, nel novembre 2022, era uscito con un comunicato in cui, oltre a licenziare il Decreto energia, aveva anche dato l’ok per l’ampliamento della discarica. In poche ore, però, quelle righe scomparvero dal testo del comunicato ed a chiederne lo stralcio, a quanto pare, furono alcuni politici di maggioranza, soprattutto per le prese di posizione degli ultimi anni contro il progetto e, di conseguenza, contro un Comune ed una Regione entrambi di centrosinistra. Ma quella ormai è un’altra storia.

Sinistra Imolese

Tra le reazioni politiche si registra anche quella del gruppo consiliare Sinistra Imolese, che esprime «una valutazione negativa sulla deliberazione del Consiglio dei ministri. Il governo della destra avrebbe potuto esprimere un parere negativo rispetto alla sopraelevazione ma non lo ha fatto: è forse questa la coerenza di cui parla il consigliere Vacchi? Ha invece deciso di non decidere e rimandare il tutto alla Regione, lavandosene le mani come Ponzio Pilato».

Come sottolinea il capogruppo Filippo Samachini, «ribadiamo, come abbiamo già fatto nel novembre 2021, la nostra contrarietà politica alla sopraelevazione della discarica. Secondo noi la città di Imola ha già dato un contributo significativo alla causa emiliano-romagnola in merito allo smaltimento dei rifiuti in discarica ed è necessario che la Regione prenda in considerazione altre opzioni sulla questione».

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