Via libera del Tribunale di Bologna al salvataggio di Bio-on. Ieri il giudice fallimentare ha infatti omologato il concordato per assuntoria del fallimento dell’azienda di bioplastiche di Castel San Pietro Terme arrivata a valere un miliardo in Borsa e poi fallita nel dicembre 2019, che sarà dunque acquisita da Haruki, una controllata della piemontese Maip Compounding, che arruola nel progetto anche Marco Astorri, il discusso fondatore di Bio-on ancora sotto processo per la vicenda legata al crack dell’azienda. Il decreto di omologa arriva dopo oltre tre anni di esercizio provvisorio e sette tentativi di asta, solo l’ultimo dei quali è andato a buon fine. «L’esercizio provvisorio ha permesso di conservare il valore del complesso aziendale e salvaguardare i posti di lavoro, anche attraverso il ricorso a strumenti di integrazione salariale», ricordano i curatori Antonio Gaiani e Luca Mandrioli.
La proposta
La proposta di concordato fallimentare per l’acquisizione di tutti gli asset della Bio-on presentata dal gruppo Maip di Settimo Torinese ha convinto, dunque, curatori e creditori. La proposta è stata avanzata da Haruki, controllata al 75% da Maip Compounding e al 25% da Plastotecnica. Nei tempi tecnici necessari si procederà all’acquisizione definitiva dell’azienda, con Haruki che verrà dotata di un patrimonio iniziale di circa 20 milioni di euro per garantire l’esecuzione della proposta concordataria e per iniziare il percorso di recupero, messa a punto e ripartenza dell’azienda.
Piano quinquennale
Il piano quinquennale proposto dal gruppo è stato studiato per avviare in tempi brevi la produzione delle “Pha” dagli scarti agricoli o sottoprodotti agro-industriali, con una tecnologia sviluppata dalla Bio-on dal 2008 al 2019. «Grazie a questa operazione e alla evidente sinergia, il gruppo Maip con il riavvio della Bio-on amplia la propria catena del valore implementando la produzione di prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico», spiega il presidente Eligio Martini, che prosegue sottolineando come «per il successo dell’operazione abbiamo chiesto a Marco Astorri di collaborare con noi in quanto riteniamo che la sua esperienza e le sue competenze siano necessarie per il rilancio della Bio-on».
Le parole di Colla
Come spiega l’assessore regionale alle attività produttive, Vincenzo Colla, «con l’investimento del gruppo Maip si avvia ora per la Bio-on una nuova storia. Si chiude dunque uno dei fallimenti più complessi gestiti sul nostro territorio, con la possibilità di proseguire nell’utilizzo di impianti rilevanti nell’ambito delle produzioni ecosostenibili, potendo contare su competenze di grande qualità. Valuteremo ora con l’azienda e le organizzazioni sindacali il progetto industriale, che auspichiamo possa garantire un futuro importante per il nostro territorio». «Ringraziamo il Tribunale di Bologna e i curatori fallimentari per il lavoro svolto – conclude – che ha portato a una soluzione della crisi Bio-on, garantendo la continuità industriale ed evitando uno spacchettamento pericoloso. Operazione svolta senza cesure sociali, che ha permesso di mantenere sia l’attività dell’impianto che il patrimonio di competenze presenti».