Imola, morto don Luca Dalfiume, diocesi in lutto

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Lutto per la diocesi di Imola, è morto a 61 anni don Luca Dalfiume. Il parroco delle chiese di San Francesco e San Pio, nel quartiere Pedagna, nonché vicario della città di Imola, come comunica l’ufficio stampa della diocesi stessa, era da giorni ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nato il primo gennaio 1961, don Luca era stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 1985 in San Cassiano dall’allora vescovo Luigi Dardani, dopo avere svolto il ministero diaconale a Massa Lombarda. Il primo giugno 1992 era stato poi il vescovo Giuseppe Fabiani a firmare la sua nomina a parroco di San Francesco in Torano, la parrocchia dove don Luca è rimasto fino ad oggi, per più di 30 anni.

Un periodo in cui il quartiere Pedagna si è trasformato profondamente, così come è cambiata la stessa parrocchia, specie con l’avvio della costruzione della chiesa di San Pio nel 2002, dove la prima messa è stata celebrata il 23 marzo del 2008. Nel dicembre 2009 il vescovo monsignor Tommaso Ghirelli aveva nominato don Luca Dalfiume amministratore parrocchiale di San Martino di Croara; era poi stato confermato vicario di Imola dal nuovo vescovo Giovanni Mosciatti. Don Luca era inoltre canonico della cattedrale e membro del consiglio presbiterale, del consiglio pastorale diocesano e del collegio dei consultori, responsabile anche della centralissima chiesa di San Domenico a Imola.

Anche il sindaco di Imola Marco Panieri, appresa la notizia a espresso il cordoglio a nome della città: «Apprendo con profondo dolore della scomparsa di oon Luca Dalfiume. Si è occupato della parrocchia di San Francesco per più di trent’anni, a partire dal 1992, accompagnando i cambiamenti del quartiere e impegnandosi in prima persona senza riserve in ambito sociale, educativo e pastorale. La comunità imolese si stringe alla diocesi di Imola e alla comunità parrocchiale di San Francesco per la sofferenza di questa perdita, ed esprimo, a nome mio personale e della Città, il sentito cordoglio alla famiglia di don Luca e alle persone a lui più vicine».

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