Imola, la protesta dei residenti per l'ampliamento della Florim

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«Ci sentiamo cittadini di serie B, anzi C, sacrificabili per il bene dell’azienda». Il comitato Borgata Chiavica si schiera con l’assessore all’Ambiente del Comune di Mordano, Federico Squassabia, e rilancia le proprie perplessità sui possibili futuri ampliamenti dello stabilimento della Florim. «Ci sentiamo profondamente umiliati».

Critica al sindaco

Durante la discussione della delibera sul cambiamento di destinazione d’uso di un terreno per la realizzazione di un piazzale, a cui l’assessore si è opposto, «il sindaco ha affermato di avere messo al primo posto il lavoro, ma non ha mai avuto la limpidezza e l’onestà di ammettere che è anche il denaro ad avere fatto pendere l’ago della bilancia – commenta il comitato –. Questo è stato notato da molti ed è stato poco apprezzato».

Perché «al giorno d’oggi si punta sulla sostenibilità ambientale, sul rispetto della natura, sul garantire un futuro alle nuove generazioni – sottolinea –. Scegliere come valore “il lavoro” e le “entrate in denaro” dimostra purtroppo che questo consiglio è formato da persone non al passo con i tempi, che ragionano in modo vecchio e stantio, in modalità ormai superate e che stanno andando in declino. Nonostante ci siano consiglieri in giovane età».

«Rabbia e delusione»

Aspetto non meno significativo, «abbiamo sempre cercato un dialogo costruttivo, la mediazione, ci siamo esposti, abbiamo accettato di essere derisi, minimizzati – rivendica il gruppo di residenti di Mordano –. Per poi ritrovarci con nulla in mano. Nulla di quanto richiesto è stato accolto».

E adesso «il sentimento diffuso è un misto di rabbia e delusione dovuto ad una serie di fattori. Primo fra tutti, il tradimento per il mancato rispetto delle promesse elettorali: la lista civica che è stata eletta aveva nelle proprie priorità la tutela dell’ambiente».

Inoltre, «questa amministrazione ha tradito i propri cittadini ignorando una petizione e una diffida inviatale affinché non venisse concesso un ulteriore avvicinamento dell’azienda alla borgata. Altra delusione arriva dalla tanto promessa piantumazione di un bosco urbano a mitigazione dei primi ampliamenti avvenuti nel 2016-2017: anche di queste mitigazioni non vi è traccia».

Infine, «c’è stata inoltre una carenza di condivisione del percorso autorizzativo – concludono –. E la giunta, oltre ad aver bocciato la proposta di una commissione proposta dalla minoranza per approfondire la problematica, non ha organizzato incontri pubblici sul tema. Anzi, abbiamo scoperto che decine e decine di nostre segnalazioni inviate al Comune non sono state portate all’attenzione dei consiglieri».

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