Imola, la Lega: "Segnaletica in dialetto". Il sindaco: "Le priorità mi sembrano altre"

«Oggi la priorità mi sembra sia quella di proseguire negli investimenti e soprattutto superare questa fase ancora molto critica dell’alluvione». Il sindaco di Imola, Marco Panieri, ha commentato così la proposta lanciata dal consigliere comunale leghista Daniele Marchetti di valorizzare l’identità culturale della città attraverso l’installazione della segnaletica stradale anche in lingua romagnola. «Ci sono Comuni che lo hanno già fatto (come ad esempio San Lazzaro di Savena, ndr) e se porterà la proposta in Consiglio comunale ne discuteremo lì» ha tagliato corto il primo cittadino. «Mentre il mondo economico e gli amministratori locali romagnoli si interrogano ormai da tempo sul futuro istituzionale della Romagna e la Città metropolitana di Bologna non perde occasione per mostrarsi sempre più lontana dal nostro territorio, Imola, anziché restare alla finestra, nel frattempo potrebbe almeno tutelare la propria identità – ha sostenuto il consigliere Daniele Marchetti –. Basterebbero poche azioni, come ad esempio installare la segnaletica in romagnolo, visto che viene riconosciuta come vera e propria lingua. Non si tratta di un gesto pericoloso o inutile, ma anzi di un’iniziativa culturale, per difendere la nostra storia e la nostra identità. Esistono dei fondi regionali per la tutela della lingua locale, cerchiamo di intercettarli, così il Comune non dovrebbe nemmeno sostenere questa spesa. Presenterò in Consiglio una proposta formale sulla quale mi auguro di vedere la più ampia convergenza, perché si tratta di un’opportunità. Sarà interessante osservare se questa proposta riuscirà a ottenere il sostegno necessario per diventare una realtà tangibile, in grado di rafforzare l’identità culturale di Imola nel contesto moderno e in continua evoluzione».
