Imola, la cantina Merlotta festeggia 60 anni di grandi vini

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Sessant’anni di vita e di storia tra vigne e cantina. Questo festeggerà, oggi, durante il Baccanale, la cantina Merlotta. Una realtà vitivinicola che al di là della sua conclamata storicità e qualità, è un punto fermo e fortemente identitario nel lessico enoico di confine tra Emilia e Romagna.

Tutto nasce nel 1962, con i nonni Paolo Minzolini e Giovanna Mimmi, prima mezzadri, poi affittuari e poi, dal 28 novembre 1983 proprietari del fondo e delle vigne che si affacciano sulla via Emilia in direzione Dozza. Territorio che si estende per 50 ettari tra le colline di Montecatone e Castel San Pietro. Poi negli anni ’90 la svolta con i figli Raffaele e Nerio per poi arrivare, nei primi anni del XXI secolo, agli attuali proprietari: i figli e fratelli Fabio (enologo) e Marco Minzolini (responsabile commerciale).

Fabio Minzolini, oggi festeggiate un momento importante per Merlotta. Che cosa rappresentano 60 anni di storia enologica per voi che siete la terza generazione?

«Un testimone passatoci dal nonno e dal babbo, da curare e portare avanti con passione. Merlotta punta sulla qualità e sulla forte identità dei sorsi. Raccontiamo il vino attraverso i vitigni autoctoni del territorio come l’Albana (20mila bottiglie), il Sangiovese (40mila bottiglie), il Trebbiano e il Pignoletto (circa 80mila bottiglie) nelle loro versioni più espressive. Da una vendemmia tradiva, ma secca, per l’Albana, al Superiore e Superiore riserva per il Sangiovese. Sul versante bianco, quindi Trebbiano e Pignoletto realizziamo prodotti sia fermi che frizzanti ma sempre mantenendo la tipicità variatale».

Come si svilupperà l’evento?

«I visitatori, gli amici e i curiosi potranno visitare la cantina e soprattutto apprezzare due importanti degustazioni verticali in grandi formati della linea Fondatori nelle versioni Albana Secco da Vendemmia Tardiva e Sangiovese Superiore Riserva, in accompagnamento ad abbinamenti gastronomici studiati sul tema del Baccanale di Imola. Saranno inoltre presenti il sindaco Marco Panieri e gli assessori Pierangelo Raffini e Giacomo Gambi».

C’è qualche novità in cantina?

«Da un punto di vista delle referenze che realizziamo, al di là dei classici prodotti che facciamo, stiamo per uscire anche con un metodo classico, di Albana in purezza, con sosta sui lieviti di 36 mesi. Sul mercato uscirà nell’estate del 2024. Una nuova scommessa firmata Merlotta».

Dove si sviluppa il vostro mercato?

«Siamo presenti in tutta la regione, soprattutto all’interno del mondo della ristorazione di alta qualità. A questo ambito si aggiungono importanti presenze nei mercati regionali della Lombardia, Marche e Umbria. Inoltre abbiamo una presenza anche in una quindicina di Paesi esteri. Del resto con 400mila bottiglie possiamo definirci sicuramente testimoni importanti della qualità enologica della regione».

Un compleanno che non sarà un punto di arrivo?

«Assolutamente no. Anzi. Questo è un punto di partenza per nuove sfide e nuovi traguardi da superare. Siamo consapevoli delle potenzialità e della qualità e su queste puntiamo e punteremo sempre di più. Rimarremo sempre legati alle tradizioni, ai valori e ai riti della terra, come succede ormai da tre generazioni, ma con un continuo e rinnovato impegno e una tenacia costante».

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