Imola, l'Avis festeggia 75 anni nel segno della crescita

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Crescono i donatori e le donazioni di sangue a Imola. Nonostante il Covid, che ha bloccato le iniziative di raccolta e di diffusione della donazione di sangue, gli imolesi si sono dimostrati attenti e pronti a fare la loro parte. Anche e soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 40 anni.

Dati in crescita

Lo conferma l’attuale neo preside dell’Avis, nominato a giugno di quest’anno, Paolo Monti, che sottolinea come «quest’anno siamo a quota 4.500 donatori soci dell’associazione. Un numero in crescita rispetto al 2020 di quasi un centinaio di persone. Questo incremento – aggiunge – porta in termini percentuali a un +5% e tra questi ci sono anche numerosi giovani. Sul versante delle donazioni queste sono passate, dai dati che abbiamo raccolto e ufficializzati, dalle 2.962 del 2020 alle attuali 3.282 con una crescita dell’8%». Nel comprensorio le donazioni passano dalle 4.602 del 2020 alle 5.035 di quest’anno mentre i soci passano da 6.435 a 6.568.

Una festa per i 75 anni

Domenica scorsa, al parco dell’Osservanza, si sono tenuti i festeggiamenti per i 75 anni dell’Avis comunale di Imola. La manifestazione, rinviata l’anno scorso causa Covid e quest’anno, per le restrizioni dovute, è stata organizzata in forma ridotta. Dopo i saluti e i ringraziamenti del presidente dell’Avis comunale di Imola, è intervento anche l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, ed è arrivato anche il ringraziamento del sindaco di Imola, Marco Panieri, donatore dell’Avisi egli stesso, per «l’impegno dell’Avis a fare crescere nella comunità imolese il senso civico e il dono del sangue». Di seguito, ha parlato il direttore generale dall’Ausl di Imola, Andrea Rossi che ha messo in risalto, tra l’altro, «la differenza dell’utilizzo del parco dell’Osservanza, un tempo luogo di sofferenza e reclusione, oggi, luogo aperto alla città e all’utilizzo per eventi culturali e ludici».

Premiati i donatori

Durante la giornata di festa a Imola si sono tenute anche le premiazioni di circa 400 dei donatori che nel 2019 e 2020 hanno raggiunto i traguardi più alti. Tra questi ci sono stati anche 15 riconoscimenti di diamante, riservati a quei donatori che hanno raggiunto la cifra di 120 donazioni o comunque sono arrivati al limite anagrafico consentito per continuare a donare sangue. «Siamo molto soddisfatti – conclude il presidente dell’Avis imolese, Monti – di questo straordinario risultato soprattutto in funzione di una ripresa, se vogliamo ancora lenta, delle attività che ci porteranno ad accrescere la raccolta di sangue ma soprattutto anche delle attività collaterali, sportive e ludiche per diffondere il concetto e l’importanza del dono. Il tutto con la grande necessità – chiude Monti – di riprendere anche la relazione con le giovani generazioni all’interno delle scuole di tutto il territorio imolese ».

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