Imola, l'86% dei lavoratori di Arcese ha aderito allo sciopero

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Altissima l’adesione dei lavoratori, 80 su 93 (pari all’86%) allo sciopero indetto dalla Filt Cgil di Imola ad Arcese Trasporti per l’intera giornata di ieri. Il presidio davanti alla sede di Castel San Pietro in via Ford è iniziato alle 6 di mattina e si è protratto fino alle 22.

«Lo sciopero riuscito di ieri è un chiaro messaggio all’azienda a cui chiediamo di rispettare quanto sottoscritto nell’accordo di luglio – afferma Dino Parrella, segretario della Filt Cgil territoriale –. Se Arcese resta indifferente, e non torna indietro rispetto alla decisione unilaterale di affidare la nuova commessa Mercedes Truck ad una società controllata (Red Gloves Srl, ndr), proseguiremo con altre iniziative di mobilitazione».

Il perché dello sciopero

La Filt-Cgil di Imola ha proclamato lo sciopero perché il blocco degli straordinari, protratto dal 20 luglio ad oggi, e gli scioperi articolati dal 14 al 19 settembre, nell’ultima ora di lavoro per ogni turno, non hanno fatto retrocedere Arcese Trasporti dalla decisione unilaterale di voler affidare la nuova commessa Mercedes Truck ad una società controllata, non rispettando quindi, secondo i sindacati, quanto concordato nei verbali di incontro sottoscritti da maggio a luglio 2023 con le organizzazioni sindacali, vale a dire affidare la commessa al personale alle dirette dipendenze di Arcese.

«Chiediamo di rispettare gli accordi e i diritti dei lavoratori – aveva detto Dino Parrella qualche ora prima dello sciopero –. Red Gloves Srl, pur facendo parte del gruppo, possiede una propria autonomia patrimoniale ed organizzativa. I lavoratori eventualmente assunti hanno rapporto esclusivo con questa “controllata”, con possibile attivazione di un dumping contrattuale e salariale. Attualmente, infatti, questa realtà non applica nessun contratto di secondo livello. Si prefigura pertanto una separazione dei lavoratori all’interno della stessa realtà, attraverso un processo di frazionamento e una vera e propria frammentazione dei diritti. Red Gloves Srl è una scelta regressiva in quanto rischia di bloccare lo sviluppo del sito di Castel San Pietro, sia in termini di investimenti sia in termini occupazionali, oltre che in termini di mancato fatturato in capo ad Arcese».

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