Imola, il sindaco: "Le perdite economiche del Gran Premio? Ora ci sono altre priorità"

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Difficile, se non impossibile, parlare di un indotto andato in fumo nel “day after” della decisione di cancellare il Gran premio di F1. Il sindaco Marco Panieri ci prova, anche se ovviamente il suo primo pensiero non può che andare al tanto lavoro che si è fatto e che sarà da fare nelle zone colpite dall’alluvione, con centinaia di persone che al momento vivono lontane dalle proprie case sommerse dalla furia dell’acqua esondata da fiumi e torrenti o in pericolo per le possibili frane che potrebbero avvenire da un momento all’alto. «Non ci siamo ancora fermati – inizia il primo cittadino – dando una risposta concreta e strutturata ai bisogni del territorio e dei suoi cittadini, che sta portando i primi frutti. Il maltempo ci ha colpito in maniera grave, ma rispetto altre località per ora possiamo dire che è andata abbastanza bene». Allo stesso tempo, però, è impossibile non provare un grande dispiacere per un evento segnato in rosso da mesi sul calendario, come quello del Gran premio. «Sì, il dispiacere è enorme, ma sarebbe stato anacronistico mantenere la gara. Il nostro primo compito è quello di essere solidali con la popolazione e non potevamo togliere forze preziose ai salvataggi nel territorio. Era impossibile investire sulla sicurezza del Gran premio: è stato giusto prendere questa decisione, all’unanimità con Regione, Formula 1 e Aci».

Occasione in fumo

Resta però il fatto che Imola perde una grandissima occasione. Nella tre giorni di kermesse all’autodromo era infatti prevista un’affluenza di almeno 160mila spettatori, per un indotto economico che si aggirava attorno ai 270 milioni di euro. «In questa fase così delicata non si può parlare di numeri. L’indotto ci sarà in futuro, in quanto con ogni probabilità ci sarà l’allungamento del contratto di un anno, portandolo fino al 2026. È chiaro che il dispiacere è tanto, sia per i 70 anni del circuito da celebrare con il Gran premio, sia per i grandi investimenti di questi mesi, dai parcheggi all’allestimento della Fanzone, passando ai lavori in città. Ma, ripeto, non c’erano le condizioni per andare avanti».

Difficoltà logistiche

Proporre un grande evento come questo, infatti, avrebbe comportato ingenti sforzi dal punto di vista logistico, portando decine e decine di migliaia di persone in un territorio profondamente ferito dagli agenti atmosferici. «Quella che riguarda l’A14, le strade provinciali e regionali, i treni è una situazione davvero complicata, di difficilissima gestione. Io penso che ci sia comprensione da parte di tutti degli enormi problemi che stiamo affrontando». Una comprensione, questa, subito espressa dai settori tra i più colpiti del tessuto economico imolese, e non solo, quella di commercianti e albergatori. «Quando sarà il momento, sicuramente daremo una mano a tutti. Abbiamo comunque di fronte a noi un 2023 con tanti altri appuntamenti. Appena sarà possibile torneremo a organizzare eventi che porteranno socialità in autodromo, ma anche in città, in modo da rilanciare l’indotto economico del territorio». V.B.

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