Imola, il senatore Manca delinea il futuro del nuovo Pd

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Si apre una «nuova fase per il Partito democratico». Lo dice con le parole del politico di professione il senatore Daniele Manca, che da Roma commenta la situazione della federazione imolese dopo le recenti dimissioni dell’ex segretaria Francesca Degli Esposti. «Ha fatto un buon lavoro, le dobbiamo molto. La sua scelta è un atto di grande responsabilità e di amore nei confronti del Pd, in cui resta nel ruolo importante di consigliera comunale», ci tiene a sottolineare.

Nessuno spazio a insinuazioni su questioni politiche, fugate da Degli Esposti stessa nella lettera con cui ha formalizzato le dimissioni indicando quale ostacolo per dedicarsi quanto avrebbe voluto alla politica il proprio lavoro. Un problema non da poco considerando che si tratta ormai di un ruolo da ricoprire a titolo gratuito. Un elemento che indirettamente non favorisce le personalità più giovani del partito. Per Manca però non bisogna preoccuparsi: «Il partito ha tutte le condizioni per ristrutturarsi e irrobustirsi e affrontare questa nuova fase. Si aprirà la consultazione ai primi di settembre per individuare le risorse migliori».

Amministrative ed europee

Non sono pochi gli scenari che il futuro segretario, o segretaria, dovrà affrontare, dato che nel 2024 ci saranno varie elezioni amministrative importanti, come a Castel San Pietro Terme o a Casalfiumanese in vallata, e anche le europee. Lo ha sottolineato lo stesso coordinatore della segreteria Raffaello De Brasi in una nota alla stampa per frenare le voci sui primi nomi chiacchierati. Tra incandidabilità formali per regolamento e probabili futuri candidati sindaci non sono molti i nomi che restano a disposizione, nessuno sotto i 35 anni. In particolare, sono Fausto Tinti, che terminerà l’anno prossimo il suo secondo mandato da sindaco a Castello, e Roberto Poli, attualmente nella segreteria dell’assessore regionale Vincenzo Colla, le figure più “libere” sulla carta. Manca non vuole parlare di nomi, concentrandosi sulla «fase. Ci prepariamo alla sfida fondamentale delle europee e di Comuni importanti. Francesca ha fatto una scelta importante per far sì che si individui per tempo una guida politica».

Post-Schlein

In una federazione che, al contrario della maggioranza del partito, ha visto vincere sia tra gli iscritti che tra gli elettori Stefano Bonaccini alle primarie di marzo che hanno eletto Elly Schlein segretaria nazionale, la ricomposizione unitaria del partito è un altro tema sul piatto. Perché, se si procederà come probabile a una elezione da parte dell’assemblea territoriale, quest’ultima non riflette la nuova situazione del Pd nazionale. «Gli organismi dirigenti escono dal congresso che ha eletto Degli Esposti, il congresso nazionale è venuto dopo – afferma Manca – ma è stato un congresso unitario. A livello locale bisognerà aprire spazi per garantire la più ampia partecipazione nella consultazione, in cui tutti lavoreremo nell’interesse generale del Pd. Ci sono nuovi iscritti che contribuiranno. È un’occasione da cogliere anche per rafforzare gli elementi di integrazione». E per ampliare la partecipazione, soprattutto dei giovani «dobbiamo portare avanti le battaglie e concretizzarle con responsabilità. Dobbiamo tornare a essere affidabili, credibili e popolari per far crescere il “me ne occupo” a discapito dell’astensione», conclude Manca.

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