Imola, il caso dell'area cani: "Thor sempre con la museruola"

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«Io non ho infranto nessuna regola di civile convivenza, visto che un regolamento ancora approvato e ufficiale non c’è, ma solo un accordo tra i fruitori dell’area di sgambamento che, quotidianamente, personalmente rispetto. Ma soprattutto io non ho proprio tenuto in ostaggio nessuna persona all’interno dell’area. Sono falsità che mi sento di smentire e chiarire». Queste le parole di Luciano Bangrazi, il 75enne che a seguito dell’articolo uscito sul Corriere Romagna qualche giorno fa, nel quale veniva indicato da alcune persone residente nel quartiere Zolino come «poco rispettoso verso gli altri proprietari di cani nell’area di sgambamento», ha deciso di dire la sua. «La mia replica – aggiunge – non è rivolta in modo specifico contro qualcuno, ma è solo per fare chiarezza, visto che i riferimenti erano chiari, sui comportamenti e sulla situazione che esiste oggi nell’organizzazione dello spazio comunale». Proprio sul concetto di “pubblico”, tiene a rimarcare come «l’area per i cani non sia un giardino privato ma uno spazio pubblico». Al quale si accede in una sorta di “staffetta”; chi è dentro può stare liberamente, ma quando arriva qualcuno scatta il conteggio del tempo a disposizione. «Inizialmente si erano stabiliti dieci minuti, poi venti e adesso, di comune accordo tra tutti i fruitori, si è arrivati a trenta minuti di sosta interna. Dal momento in cui al cancello si presenta un altro cane, faccio come tutti, attivando il cronometro per poi uscire quando è passato il tempo e rientrare dopo altri trenta minuti. Lo fanno gli altri, non vedo perché non lo debba fare anche io». Bangrazi esclude poi la presunta “pericolosità” del cane. «Anche se si tratta di un meticcio, comunque della razza amstaff, da quando aveva 3 mesi di vita ha sempre frequentato l’area. Con il passare del tempo è cresciuto ed è chiaro che la sua stazza possa incutere timore ma è un cane assolutamente educato e socievole. Basti pensare – rimarca – che vive in una casa, quella di mio figlio, in cui ci sono anche due bambini piccoli. Ma tra cani la situazione e il rapporto non è sempre così scontato. E la questione della signora in carrozzina rispetta appieno questo scenario visto che uno dei suoi è un cane lupo che non va d’accordo con Thor (questo il nome dell’animale) e lei aveva paura di uscire pur essendo io a 6-7 metri di distanza». Bangrazi spiega poi che «a differenza di altri, compresa la signora che ha “denunciato” recentemente i miei comportamenti così poco rispettosi della comune convivenza, io giro sempre con il cane al guinzaglio lungo un metro, sacchetti per le deiezioni e soprattutto la museruola. Non mi sembra invece – replica al riguardo – che altri lo facciano pur avendo cani di una certa stazza, compresa la signora in questione». In definitiva, conclude, «ben venga il regolamento comunale ufficiale. Sperando però che venga rispettato da tutti e tutte allo stesso identico modo».

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