Imola, i comitati: "Per il Piratello serve un progetto complessivo"

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Da sempre occasione per mantenere alta l’attenzione sulla situazione del cimitero del Piratello, sulla sua manutenzione e sulle sue criticità, la commemorazione dei defunti non ha mai risparmiato critiche all’operato delle Amministrazioni imolesi da parte dei gruppi di opposizione e dei cittadini. Poco più di un mese fa, il tema si è ripresentato in Consiglio comunale sotto forma di un emendamento al Dup presentato da Fratelli d’Italia. Non senza sorpresa, dunque, la ricorrenza di quest’anno si accompagna a un giudizio tutto sommato positivo sul lavoro della giunta attuale. «Sarebbe ipocrita dire che la situazione non è migliorata – osserva Raimonda Pittau, presidente del comitato Piratello –. Al momento non ci sono problemi particolari da sottolineare».

«Diciamo che c’è una maggiore attenzione – aggiunge Francesco Grandi, presidente dell’associazione Figli spirituali e amici di padre Luigi –. Si comincia a vedere un impegno, uno sforzo, rispetto al passato. E anche rispetto alle precedenti Amministrazioni dello stesso colore politico. Questo lo dobbiamo riconoscere».

Il presente

La panoramica non può che cominciare dalla parte monumentale del cimitero, la più antica e dunque anche la più fragile, tuttora dominata dalle impalcature lungo il perimetro esterno. «Intervenire in quella parte è un segnale che doveva essere dato – osservano Pittau e Grandi –. Però, questa perlomeno è l’impressione, si tratta ancora di interventi a macchia di leopardo. Non sembra che ci sia ancora un progetto complessivo per arrivare alla soluzione definitiva di quello che è diventato un problema cronico. Perché la parte monumentale del cimitero del Piratello è un problema cronico».

Nella parte più nuova, invece, «tutte le volte che piove, si infiltra sempre dell’acqua nella zona dei tombini che sono sotto al livello della strada – aggiungono –. Si dovrebbe impermeabilizzare meglio quell’area».

Allargando la prospettiva all’intero cimitero, «è necessario migliorare la manutenzione ordinaria, quotidiana – chiudono la panoramica –. Lo sfalcio dell’erba dei campi e la pulizia. Purtroppo non si riesce a capire se il problema sia la programmazione degli interventi o la scarsità delle risorse a disposizione».

Il futuro

L’ultima seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Regolamenti ha fatto emergere un progetto già pronto – anche se da aggiornare, ha precisato l’assessora Penazzi – per la costruzione di un forno crematorio. «Da un punto di vista pratico, comprendo perfettamente la necessità di un servizio di questo genere, perché i cimiteri stanno diventando sempre più grandi e la cremazione viene adottata anche per problemi legati allo spazio – commenta Grandi –. Ma dal punto di vista strettamente personale della mia formazione religiosa e culturale non la condivido».

Insomma, «non è una critica al fatto che si possa costruire un forno crematorio – sottolinea – anche perché chi vuole far cremare un proprio caro deve andare a Faenza o a Molinella. Sicuramente, dunque, questo servizio potrebbe essere apprezzato».

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