Imola, discarica Tre Monti: arriva il no del Consiglio dei ministri

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Nuova puntata sulla questione della sopraelevazione del terzo lotto della discarica Tre Monti di Imola. Il Consiglio dei ministri, nella giornata di ieri, ha infatti deliberato «l’inammissibilità dell’istanza della Regione Emilia-Romagna di rimessione al Consiglio dei ministri relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di ampliamento della discarica. Gli atti verranno pertanto restituiti alla Regione, la quale potrà comunque procedere autonomamente. All’esame della questione ha partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini».

La “palla” torna quindi alla Regione dopo che da quasi due anni, ovvero da quando a capo del governo c’era Mario Draghi, era passata a Roma con l’intento di bypassare il parere contrario sull’ampliamento della Soprintendenza archeologia, Belle arti e paesaggio ed ottenere così l’ok per iniziare i lavori.

Il “giallo” di novembre

Un via libera che il Consiglio dei ministri aveva però già dato nel novembre 2022. Anzi no. Un vero e proprio “giallo” partito dal tradizionale comunicato stampa pubblicato sul sito del governo Meloni al termine della seduta che licenziò il Decreto energia, tra cui c’era anche l’ok per l’ampliamento della discarica. Nel breve volgere di qualche ora, però, quelle righe sono scomparse dal testo del comunicato.

Secondo la versione più accreditata, a chiedere lo stralcio del punto già all’Ordine del giorno pare fossero stati alcuni politici di maggioranza, come il bolognese Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia), oggi viceministro alle Infrastrutture e dei trasporti, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini (Forza Italia) ed il leghista Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia. Una decisione positiva avrebbe infatti provocato non poco imbarazzo, soprattutto alla luce delle tante prese di posizione degli ultimi anni contro il progetto. Quindi contro un Comune, quello di Imola, ed una Regione guidati dal centrosinistra.

L’altra sentenza

Tornando ancora più indietro nel tempo, la sentenza del Consiglio di Stato, senza mettere in discussione le valutazioni ambientali, aveva annullato per un vizio di forma la delibera regionale del 2016 che aveva autorizzato il gestore Herambiente e il ConAmi, quale proprietario dell’impianto, a smaltire ulteriori 375mila tonnellate di rifiuti nella discarica Tre Monti, con recupero volumetrico in sopraelevazione del terzo lotto. Il Consiglio di Stato, in sostanza, aveva confermato il parere contrario della Soprintendenza legato ad una discrepanza sui documenti paesaggistici regionali, mentre la Conferenza dei servizi regionale, avviata in seguito, aveva deciso di rinviare appunto la decisione finale sull’ampliamento alla presidenza del Consiglio.

Soddisfazione Vacchi

Sull’inammissibilità del Consiglio dei ministri riguardo l’istanza della Regione per l’ampliamento della discarica Tre Monti è intervenuto anche il capogruppo Fratelli d’Italia Imola, Nicolas Vacchi. «Una vittoria della coerenza di Fratelli d’Italia, che da Imola fino al governo ha le idee chiare in materia ambientale ed in particolare sulla discarica. Gli atti verranno restituiti alla Regione ed ora vedremo come si comporterà e se il Pd vorrà procedere comunque. Panieri intanto tace e subisce le decisioni? Noi da sempre abbiamo espresso il nostro chiaro “No” alla continuazione dell’impianto, auspicando che la discarica arrivasse verso il suo fine vita».

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