Imola, costi troppo alti. Salta la copertura della piscina comunale

Il Comune di Imola sembra avere accantonato definitivamente il progetto di copertura permanente della piscina olimpionica esterna del complesso sportivo Amedeo Ruggi. Non una semplice voce, ma una valutazione che sarebbe già stata fatta e condivisa con i partner coinvolti e interessati. Da parte sua, però, l’Amministrazione mantiene aperto un – seppur minimo – spiraglio.
Costi non sostenibili
A far precipitare il progetto avrebbero contribuito le spese troppo elevate, e lievitate ancora di più come conseguenza dell’aumento dei prezzi delle materie prime. È vero che all’inizio di agosto è stato annunciato un finanziamento di 2,5 milioni nell’ambito del bando “Sport e inclusione sociale” del Pnrr-Piano nazione di ripresa e resilienza, e che la Fondazione Cassa di Risparmio è pronta a contribuire all’intervento con 400mila euro, immediatamente a disposizione, ma la stragrande maggioranza delle risorse necessarie per tagliare il traguardo finale dei circa 7 milioni di euro previsti originariamente è ancora tutta da recuperare. E se già quell’importo appariva complicato da raggiungere, adesso la strada è diventata ancora più in salita.Perplessità e tempi stretti
Per quanto la copertura della piscina olimpionica esterna e della tribuna per il pubblico – che verrebbe ampliata – offra la possibilità di ospitare gare significative, inoltre, non mancherebbero alcune perplessità. Da una parte, coprire la piscina olimpionica e la piscina per bambini significherebbe lasciare Imola senza una piscina pubblica scoperta durante la stagione estiva. L’impianto sportivo Enrico Gualandi di via Ortignola, infatti, non è dotato di una piscina all’aperto.Dall’altra, l’inadeguatezza dell’ingresso alla parte esterna del Ruggi dal lato del parcheggio del palazzetto dello sport prevederebbe la realizzazione di un nuovo ingresso su via Oriani, dove già si affacciano la piscina coperta e il palasport. E comunque la riorganizzazione pressoché completa dei collegamenti interni. Tutti nodi da sciogliere velocemente, forse troppo, considerando che, per portare a termine i lavori entro il 31 dicembre del 2024, l’appalto per il loro affidamento dovrebbe essere aggiudicato in via definitiva entro il 31 marzo dell’anno prossimo.