Imola, contagi tra i dipendenti, in Comune riparte lo smart working

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Di fronte all’impennata di contagi l’Amministrazione comunale ha deciso di riattivare lo smart working per il proprio personale. Nei giorni scorsi, infatti, la giunta ha deliberato la possibilità per i dipendenti di svolgere lavoro in modalità agile, fino al sino al termine dell’emergenza epidemiologica. «La misura – spiega una nota dell’Amministrazione – ha l’obiettivo di dare continuità all’erogazione di attività e servizi per i cittadini ed è funzionale a rendere possibile il lavoro a distanza per i lavoratori che abbiano impedimenti al lavoro in presenza, come nei casi di quarantena propria (non collegata a uno stato di malattia) o di familiari conviventi (ad esempio i figli). L’accesso alla modalità smart è una opportunità che resta in capo al lavoratore e si tratta di una scelta personale. La misura è comunque temporanea, collegata alla durata dell’emergenza epidemiologica, attualmente fissata al 31 marzo, in attesa di definire la disciplina dello smart working a regime, ovvero sino all’adozione del Piano integrato di attività e organizzazione».

Meccanismo collaudato

Il Comune, che ha largamente impiegato il lavoro agile in modalità semplificata per tutta la durata dell’emergenza epidemiologica, sino al 30 ottobre 2021, ha deciso di riattivare lo smart working in relazione alla situazione epidemiologica, con diversi contagi e quarantene anche tra il personale comunale, «per un numero che nelle scorse settimane oscillava tra il 7% e il 10% del totale dei dipendenti, ovvero tra le 20 e le 30 unità (ad oggi siamo attorno alle 20 unità)». Per quanto riguarda lo smart working, ad oggi sono stati attivati meno di una decina di accordi, che riguardano dipendenti in quarantena non collegata a uno stato di malattia». Lo stesso provvedimento è stato adottato dal Nuovo Circondario Imolese per quanto riguarda i servizi gestiti in forma associata.

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