Imola, chiusura Vie en Rose. I gestori: "Provvedimento frettoloso"

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Un provvedimento «frettoloso». I sette giorni di chiusura ordinati alla Vie en Rose dopo l’episodio di sabato scorso sono «assurdi perché imposti senza avere in mano tutti gli elementi, sentita una sola campana». A parlare è il collaboratore del titolare Ezio Rizzoli, Maurizio Spoglianti, che ha già depositato le sue dichiarazioni ma, fa notare, «nessuno è venuto a verificare nel locale, né è stato sentito il titolare, che era pure presente».

La settimana di chiusura, scattata da giovedì scorso, ha già fatto saltare la serata di venerdì e stessa sorte toccherà alla festa di Pasqua delle scuole, prevista per mercoledì 5 aprile. Il fatto in questione è lo scontro per gelosia degenerato tra due giovani a tarda notte tra il 25 e il 26 marzo scorso nel locale, che ha portato a una prognosi per un dito fratturato di 35 giorni al Pronto soccorso, che ha allertato d’ufficio le forze dell’ordine.

Nel verbale, però, si parla di rissa. «Non è stata una rissa, ce ne saremmo accorti. Le telecamere faranno giustizia – ricostruisce Spoglianti –. Sulle 2.30 il titolare ha notato un ragazzo che si teneva una mano nell’ingresso e lo ha invitato in ufficio. Poco dopo un addetto alla sicurezza ha accompagnato un altro ragazzo in ufficio, e li ho seguiti. I due hanno iniziato a discutere e abbiamo suggerito loro di rivolgersi alla polizia. Il secondo ha ammesso di aver dato un colpo al primo, negando però di avergli rotto il dito. Secondo lui sarebbe successo perché l’altro, volendo rispondere al colpo, ha invece battuto sul muro. In effetti i segni delle nocche li ho individuati e fotografati», prosegue Spoglianti.

«Non hanno però richiesto assistenza, a quel punto si erano calmati. Per questo li abbiamo accompagnati fuori separatamente, verificando che non riprendessero nel parcheggio. Ora faremo tutto il necessario per tutelare la nostra immagine», conclude.

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