Imola, Casolana distrutta dalle frane. Resterà chiusa a lungo

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Le strade della Vallata, interrotte o chiuse perché danneggiate in maniera importante a causa delle numerose frane che hanno ridisegnato storia e geografia di quei luoghi, sono state uno dei temi caldi durante il sopralluogo effettuato, martedì, dalla vicepresidente regionale con delega alla Protezione civile Irene Priolo. All’incontro erano presenti i quattro sindaci della Vallata e il presidente del Circondario Marco Panieri.

Durante la visita sono state analizzate, in particolar modo, le condizioni dei collegamenti relativi alle provinciali Sp21 Sillaro, Sp15 Bordona (riaperta seppur con limitazioni come annunciato dalla Città metropolitana di Bologna), Sp33 Casolana e Sp34 Gesso. Tutte strade che compongono la rete portante della viabilità principale del territorio «sulla quale occorre intervenire il prima possibile», hanno fatto sapere i sindaci. Anche perché, al momento, sono ancora più di 380 gli sfollati in vallata costretti a passare le giornate fuori dalle loro abitazioni.

Arrivato l’esercito

È proprio la provinciale Casolana, a Fontanelice, una delle strade più martoriate con più di una decina di frane dislocate in diversi punti che hanno inghiottito la carreggiata o ciò che ne rimane. Un vero e proprio incubo per i residenti della zona, alle prese con disagi elevati che purtroppo durano da giorni.

Per questo motivo, nelle ultime ore, sul posto è arrivato l’esercito, con l’obiettivo di iniziare ad elaborare un possibile piano d’azione funzionale e ristabilire i collegamenti. Parlare però oggi di modalità e tempistiche è prematuro. «Nei prossimi giorni comunque ne sapremo sicuramente di più», ammette il sindaco Gabriele Meluzzi.

Militari impegnati anche a Casalfiumanese, sulla Sp34 Gesso, per la realizzazione di due bypass utili a superare le frane piombate sulla sede stradale. Sul fronte Città metropolitana, invece, si lavora sulla parte alta della Sp21 Sillaro per materializzare un passaggio alternativo e superare il fronte franato.

Se fondamentale è il ripristino delle strade, vale lo stesso, se non di più, per le misure a sostegno della popolazione. In tal senso, anche nei comuni della Vallata, da un lato è attivo il Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) dei nuclei familiari sfollati, mentre dall’altro un primo gettone di aiuto fino a 5mila euro per le famiglie alluvionate. «È stato sviluppato pure un ragionamento sul tema delle attività produttive rimaste isolate – concludono i sindaci –. E, insieme ai vigili del fuoco, le modalità di raggiungimento di alcune stalle per la consegna dei beni di prima necessità dopo che nei giorni scorsi si è provveduto per via aerea grazie agli elicotteri».

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