Imola, cadute nel fango e tensioni in tribuna al Gp

Archivio

Il fango in autodromo conseguenza della pioggia battente del week end, soprattutto del venerdì, ha provocato non solo lamentele sui social fra i tifosi del Gran premio, ma anche qualche frattura. Ci sono stati poi i disagi, sempre da fango, nei parcheggi in parte rimasti inagibili, e le difficoltà soprattutto per le persone disabili in carrozzella. E se il fango, come già riportato, è stata la principale criticità rilevata durante il week end delle corse, all’indomani della gara il Comune se ne dice pienamente consapevole anche perché: «Siamo già all’opera per rendere completamente agibile la Rivazza perché il 28 maggio arrivano gli 80mila di per il concerto di Vasco Rossi e 6/8mila prenderanno posto sulla collina», conferma l’assessora all’autodromo Elena Penazzi.

Quanto è piovuto sulle corse

Per capire esattamente la mole di acqua che si è riversata su Imola proprio alla vigilia del suo week end più mediaticamente esposto, non solo turisticamente affollato, basta leggere i dati forniti dall’osservatorio meteorologico dell’Istituto agrario Scarabelli: «È piovuto un po’ tutti e tre i giorni, ma il grosso è caduto proprio nella notte fra giovedì e venerdì – spiega Fausto Ravaldi –. Giovedì 21 sono caduti dalle 3 di notte 28,2 millimetri, da venerdì 22 aprile, su Imola sono caduti 42,4 millimetri di acqua il che ha determinato molti allagamenti nel corso della giornata del venerdì. Sabato 23 non è piovuto, eccezion fatta nella notte fra le 22 e le 23 ma solo 0,4 millimetri. Domenica 24 dalle 11 alle 12 sono caduti altri 1,6 millimetri e dalle 12 alle 13 2,4, in tutto 4 millimetri. Erano 80 giorni continuativi che non si avevano piogge di rilievo su Imola».

La pezza e le cadute

La notte di venerdì il Comune si era adoperato insieme all’autodromo per spargere ghiaia davanti ai corselli di ingresso alla Rivazza e alla Tosa dove il fango, come era parso evidente fin dal primo giorno di prove, aveva creato non pochi problemi tanto che al centro medico avevano fatto accesso diverse persone contuse per le cadute. Con la pioggia di domenica prima della gara il problema si era ripresentato e infatti alla fine, come riferiscono dagli uffici Ausl, ci sono state anche fratture di un polso, di una gamba e una lussazione conseguenti alle cadute da fango. Un bilancio parziale e per quanto serio considerati i numeri complessivi delle 130mila presente sui tre giorni non nero in quelle condizioni. Ma il problema, chiusa la manifestazione è appunto: come evitare che quella situazione si ripeta?

Interventi da pianificare

«Dalle riunioni che stiamo facendo in questi giorni per capire cosa poteva andare meglio –spiega l’assessora Penazzi –, la priorità che emerge è proprio quella di mettere in manutenzione le tribune. Si tratta di strutture vecchie che sono rimaste inutilizzate per 16 anni e che la situazione di pioggia battente dei giorni scorsi ha evidenziato le criticità. Si tratterà di una manutenzione programmata non solo sulle numerazioni dei seggiolini, ma anche su infiltrazioni dovute al tempo. La priorità assoluta ora è la Rivazza che fra un mese ospiterà il pubblico del concerto di Vasco Rossi. Subito dopo arriveranno le tribune alla Tosa (quella ecologica era inagibile anche a questo Gp e non è stata utilizzata, ndr), per arrivare al 2023 senza alcuna criticità».

All’ autodromo, che ieri non ha risposto, sono arrivate anche le prime lettere di protesta come quella firmata da un giornalista. Gianni Montesano, che la domenica di gara era alla tribuna Villeneuve (costo 180 euro a posto) come spettatore con il proprio figlio che segnala «alcune gravi disfunzioni organizzative riscontrate al GP del 24 aprile scorso per le quali si sono create condizioni di pericolo e di disagio gli spettatori». Al suo arrivo intorno alle 12 ha trovato i posti occupati, e come lui, spiega, anche tanti altri: «Ho trovato la tribuna già completamente piena, comprese le scalette di accesso alle file più alte. Inoltre i sediolini, salvo qualcuno, non avevano la numerazione, mentre altri avevano numeri non corrispondenti né al settore né ad una ipotetica sequenza». Al controllo dei biglietti una sola persona che li ha fatti semplicemente attendere sotto la pioggia. Chi scrive parla di sedute strette e passaggi impervi tra le file e in più la resistenza degli occupanti abusivi che ha generato intasamento sulle scalette da parte di chi arrivava munito di biglietto «con momenti di tensione a causa della pressione dovuta al continuo arrivo di spettatori» per cui «solo il senso di sportività e responsabilità di molti ha evitato che scoppiassero delle risse fra gli animi più agitati. Risparmio i commenti dei numerosi sportivi stranieri rimasti in piedi. Verso le 14 la situazione è divenuta pericolosa con momenti di eccessiva pressione sulle balaustre ed è stato chiesto da più parti l’intervento delle forze dell’ordine. L’inizio della gara ha rasserenato gli spiriti più accesi ma la fruibilità dello spettacolo è avvenuta in un modo indecoroso: quattro ore in piedi, stipati in una calca inverosimile e in continua tensione». E a inizio gara è saltato l’audio dello schermo di fronte alla tribuna «e non è stato ripristinato».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui