Pomeriggio di terrore per i genitori di un bambino di sette anni, che dopo essersi allontanato da casa ha rischiato di finire nelle acque impetuose del fiume Santerno, in quel momento ingrossate per la copiosa pioggia che stava cadendo su tutto l’Appennino imolese. Il drammatico episodio, per fortuna a lieto fine grazie all’immediato intervento dei carabinieri, è avvenuto mercoledì scorso a Borgo Tossignano, ma è stato reso noto solo ieri dai carabinieri. Le due persone, assieme al figlioletto, si erano trasferite in maniera provvisoria nella casa dei nonni a causa delle operazioni di evacuazione che avevano interessato la loro abitazione. Verso le 16, però, i genitori non trovavano più il bambino, che si era allontanato facendo perdere le sue tracce. Mentre lo stava cercando, la madre si è rivolta a una barista, che ha subito provveduto a chiamare i carabinieri del nucleo radiomobile di Imola, chiedendo aiuto da parte della mamma.
L’operazione di salvataggio
I carabinieri sono accorsi sul posto e dopo aver raccolto altri elementi sulle abitudini del bambino, da sempre attratto fortemente dall’acqua, sono andati a cercarlo sulla riva del fiume Santerno. Poco dopo i militari dell’Arma hanno avvistato il bambino sull’acqua, completamente nudo, che si aggrappava ad alcuni rami di fortuna per non farsi trascinare via dalla corrente, molto forte a causa della piena formatasi per l’alluvione in atto in quelle giornate e di una cascata situata nelle vicinanze. I carabinieri si sono diretti velocemente verso il bambino e dopo averlo afferrato e liberato da un groviglio di rami e spine che lo avevano avvolto, lo hanno asciugato e affidato alle cure dei sanitari del 118 che lo hanno trasportato al pronto soccorso per accertamenti, a seguito di una forma d’ipotermia sopraggiunta a causa della permanenza prolungata in acqua, senza protezioni. Grande il sollievo dei genitori del bambino, che, come riportato dagli stessi carabinieri, «hanno ringraziato sentitamente i militari dell’Arma per le operazioni di salvataggio».