Imola, autovelox in funzione sull'asse attrezzato

Autovelox in funzione lungo l’asse attrezzato, una delle arterie più frequentate dagli imolesi e non solo e protagonista troppo spesso di incidenti e polemiche, soprattutto ogni qualvolta piove. È questa la novità degli ultimi giorni a Imola sul tema della viabilità e della sicurezza stradale. Rilevatori di fatto mai utilizzati nei famosi due box arancioni sulla Bretella, dove il limite di velocità è di 60 km/h, installati nel 2017 uno per ogni senso di marcia e fatti pure esplodere da ignoti ad inizio 2018.
«Un progetto più ampio che non si è limitato soltanto all’asse attrezzato, ma resosi necessario vedendo i dati Istat 2022 e l’aumento degli incidenti (nel nostro territorio fortunatamente si attestano sempre sui 400 all’anno) e della mortalità in Italia – precisa il comandante della polizia locale del Circondario, Daniele Brighi –. Interessate, infatti, da aprile a fine giugno, a rotazione dieci delle diciotto postazioni, arancioni e grigie, presenti nel Circondario dove sono state riscontrate circa 1.800 violazioni della velocità, comprese ovviamente anche alcune sull’asse attrezzato. Di queste, il 40% riguarda automobilisti che hanno superato il limite entro i 10 km/h, il 50% tra i 10 e i 40 km/h e il restante 10% oltre i 40 km/h».
Non solo Bretella
Controlli che, temporaneamente in diverse ore della giornata, sono stati effettuati ad esempio anche «nelle postazioni sulla Montanara, sulla Lughese a Imola, nei pressi dell’incrocio con via Lasie, e in via Correcchio a Sasso Morelli – spiega Brighi –. Nelle prossime settimane, entro la fine l’estate, abbiamo già previsto di completare il giro con le otto postazioni rimanenti. E abbiamo intenzione di fare un comunicato stampa o una conferenza stampa per fornire i dati capillari di ognuna postazione con lo scopo di sensibilizzare gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità».Va ricordato che le pattuglie della polizia locale sono obbligate a trovarsi in prossimità degli autovelox attivi «per verificare che il dispositivo funzioni e per riscontrare le infrazioni – continua Brighi –, ma se fermare il trasgressore risultasse troppo pericoloso per la sicurezza stradale non c’è l’obbligo di fermarlo e contestarli la sanzione sul momento».
Ad oggi, però «abbiamo in dotazione un solo dispositivo da far ruotare nei box, ma la volontà è di acquistarne un altro – rilancia il comandante –. I quattro misuratori di velocità, invece, acquistati (per circa 140mila euro, ndr) e che saranno installati sul territorio sono differenti, ovvero si tratta di rilevatori fissi montati su pali appositi come quelli sulla Lughese a Mordano e sulla via Emilia al Piratello».