Imola, ai saldi previsti 88 euro di spesa a testa

Archivio

Domani partono i saldi e i commercianti imolesi si attrezzano. Gli umori sono divisi fra l’ottimismo, dato dalle aspettative positive legate al ritorno della piena libertà nella circolazione dei consumatori oltre che del turismo che con i grandi eventi sta interessando anche Imola oltre alle città d’arte e la costa, e fra le preoccupazioni sulla situazione economica generale con la crisi dei prezzi energetici e il peso dell’inflazione. «I saldi estivi – commenta Danilo Galassi, residente della Confcommercio Ascom Imola – rappresentano una vera opportunità per le famiglie di acquistare a prezzi convenienti. Il settore del tessile, abbigliamento, calzature ed accessori ha, infatti, finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi».

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 88 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro a livello nazionale. «I consumatori – prosegue Galassi – potranno, dunque, acquistare nei negozi di prossimità, che garantiscono da sempre un servizio di qualità basato sulla fiducia e sulla relazione con il cliente contribuendo, così, al sostegno dei nostri centri urbani ed alimentando l’economia delle nostre città».

Anche quest’anno l’Ascom Imola promuove il vademecum per i “Saldi tranquilli”, invitando anche tutti gli operatori commerciali del territorio in caso di dubbi sulla normativa a rivolgersi allo specifico sportello di Confcommercio Ascom Imola (0542 619611 e/o, via e-mail all’indirizzo: saldi@ascomimola.it).

Consigli utili

Le regole di base da applicare secondo il vademecum Ascom ricordano che la possibilità per i clienti di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, «tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati la riduzione del prezzo pagato o la restituzione del prezzo pagato». Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni). È rimessa alla discrezionalità del negoziante anche la prova dei prodotti in vendita. Rispetto ai pagamenti è di ieri l’entrata in vigore dell’obbligo di accettare pagamenti con bancomat e carta di credito in assenza dei quali possono scattare le sanzioni, pari a una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata.

In saldo vanno messi i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Inoltre è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale.

In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione e di questo va comunque data preventiva informazione al cliente.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui