Il sarto dei Papi che ha cucito gli abiti di Ratzinger: a Santarcangelo il suo atelier

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Nel ricordo dei fedeli, un pontefice resta legato a doppio filo anche ai paramenti che indossa. Paramenti realizzati da artisti come il marchigiano Filippo Sorcinelli, noto come il sarto dei Papi, che nel 2001 ha fondato a Santarcangelo l’atelier Lavs, inaugurando nel 2021 anche il punto vendita romano di Borgo Vittorio.

Sorcinelli, quanti abiti ha realizzato per il Papa emerito? E in particolare qual è stato il primo?

«Benedetto XVI mi ha commissionato una decina di vesti. Il primo incarico risale al maggio del 2008, quando svolse la visita apostolica in Liguria».

Oltre 65mila fedeli hanno reso omaggio alla salma di Benedetto XVI esposta fino ad oggi nella Basilica di San Pietro. Qualche capo del vestiario che indossa è opera sua? Che valore hanno i colori ricorrenti?

«Ho realizzato il copricapo che indossa, ovvero la mitra bianca bordata d’oro. Il rituale della sepoltura prevede che i pontefici, anche quelli emeriti, indossino oltre alla mitra, dove il bianco simboleggia la purezza, anche la casula rossa che rappresenta il sangue dei martiri a difesa della fede: è una costante che arriva da Costantinopoli».

Lei sostiene che “ogni veste coprendo svela”: è possibile tratteggiare l’indole di Ratzinger in base alle commissioni?

«Benedetto XVI era una persona coraggiosa, umile e dall’intensa forza di fede. A colpire erano la dolcezza e gentilezza che lasciavano intravedere un grande pastore. Era anche colto e, come è naturale per chi conduce ricerche, anche lui andava sempre oltre le apparenze. La sua cultura si palesava anche nei dettagli. Fede e tradizione in lui viaggiavano di pari passo e d’altronde non possono esser mai scisse».

Quali sono le maggiori differenze nelle scelte stilistiche tra Benedetto XVI e Papa Francesco?

«Papa Francesco è originario dall’Argentina, luogo diverso dal nostro Occidente ma con tradizioni ugualmente radicate. Ognuno porta con sé una determinata sensibilità che poi si riflette anche nella veste».

Ha detto che non si dovrebbe mai vedere un sacerdote in jeans e polo. L’abito fa il monaco?

«Sono convinto ancor oggi che i vari prelati debbano essere riconosciuti sempre e quindi portare la veste che è loro propria. Prima di tutto per un motivo di sincero orgoglio, poi perché essa costituisce anche un filtro. Tradotto. Se mi reco dal maresciallo dei carabinieri, devo poterlo riconoscere. Allo stesso modo in tribunale devo capire anche tramite la toga chi è il giudice. Quindi sì: l’abito fa il monaco ma a livello molto profondo. Del resto anche tra insegnanti e allievi esiste una cattedra e non mi sono mai piaciuti i docenti che sulla cattedra si siedono».

Lei è anche organista, quale musica si può idealmente associare a Ratzinger e al suo pontificato?

«Era noto il grande amore di Benedetto XVI per la musica, suonava il pianoforte e suo fratello era mastro di cappella e direttore di un celeberrimo coro della Baviera. Sin dall’infanzia le note hanno fatto parte del suo mondo, in particolare era innamorato di Bach. La bellezza e la severità delle composizioni di questo artista gli sono state care sino all’ultimo».

Tra i suoi molti interessi c’è la creazione di fragranze, tra cui quella che ricorda l’incendio che nel 2019 devastò la basilica di Notre Dame a Parigi, esiste un profumo che le ricorda il Papa scomparso?

«Ho consegnato al suo segretario la fragranza dalle note incensate che normalmente uso per profumare i paramenti sacri. All’incontro successivo mi ha detto: “Il Papa ringrazia, la fragranza gli è piaciuta molto”».

Pennabilli ha dichiarato lutto cittadino

Per la giornata di oggi, in cui saranno celebrate le esequie di Papa Ratzinger, Pennabilli ha decretato il lutto cittadino. Lo ha fatto il sindaco Mauro Giannini ricordando il passaggio del Papa nel proprio comune il 19 giugno del 2011 quando incontrò i giovani e celebrò per i fedeli della Diocesi la messa in piazza Vittorio Emanuele II. A ricordo di quel passaggio, nella cattedrale di Pennabilli è conservata una formella d’argilla sulla quale il pontefice appose la propria firma. Certo di farsi interprete della volontà dei suoi concittadini, quindi, il sindaco ha preso questa iniziativa dichiarando per oggi il lutto cittadino e disponendo che siano poste a mezz’asta tutte le bandiere presenti negli edifici pubblici e negli stessi uffici venga osservato un minuto di silenzio alle 10 ora in cui si celebra il funerale nella Basilica di San Pietro. Al funerale di oggi in Vaticano parteciperanno anche i Capitani Reggenti di San Marino, Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta. Ad accompagnarli sarà il consigliere, Filippo Tamagnini, che fece gli onori di casa assieme alla stessa Berti durante la visita del Pontefice sul Titano del 2011. «Ci lascia un grande uomo – affermano i Capi di Stato - di cui rimarrà indelebile memoria nella storia».

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