Il regista ravennate Alessandro Pondi a Venezia col nuovo film

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Guardare dalla finestra della vita e scoprire il rovescio della apparente realtà. Soggetto ispirato a pellicole come “La finestra sul cortile” e “Misterioso omicidio a Manhattan”, questo Una commedia pericolosa è il quarto film firmato dal regista e sceneggiatore ravennate Alessandro Pondi, prodotto da Rai Cinema, che vede il ritorno, dopo “Tutta un’altra vita”, di Enrico Brignano nel ruolo del protagonista, con Gabriella Pession, Paola Minaccioni, Fortunato Cerlino.

Continando a esplorare i molti generi della commedia, Pondi, coaudiuvato per la sceneggiatura da Paolo Logli e Riccardo Irrera, racconta la trama dagli imprevedibili sviluppi delle indagini intraprese da Maurillo (in arte «agente Mao») responsabile della sicurezza in un centro commerciale con un debole per James Bond. Indagini casalinghe, ma che lo getteranno in situazioni curiose e rocambolesche.

Anche la Rocca Brancaleone di Ravenna, presente il regista, ha fatto parte il 15 agosto delle 10 arene cittadine che hanno ospitato il film in anteprima nazionale. Pondi, che vive a Roma, è nato a Ravenna e ha iniziato la sua carriera come scrittore e sceneggiatore, firmando varie opere per la televisione e per il cinema e ottenendo numerosi riconoscimenti, per poi costruirsi anche un ruolo dietro la macchina da presa che lo ha portato, già nel suo primo lungometraggio, a lavorare con attori del calibro di Pierfrancesco Favino e Beppe Fiorello.

Pondi, come ha trasformato in questo film l’ispirazione venuta dal mago del brivido in un soggetto da commedia? E quanto è importante instaurare con lo spettatore quella che lei ha definito «una giocosa complicità», un po’ come quella che cercava Hitchcock in un film come “La finestra sul cortile”?

«L’ispirazione è venuta sia guardando attraverso la lente della cinepresa sia osservando dalla finestra la vita che mi scorreva davanti, ma anche da film che mi hanno stregato da ragazzino come “La finestra sul cortile” e “Psyco”, o pellicole di genere come quelle di James Bond, ma anche da un capolavoro come “Rashomon”. Questa è una commedia gialla nera e rosa, un divertissment in cui mi sono divertito a mescolare le carte. La realtà supera spesso la fantasia e questo significa anche lanciare un segnale d’intesa con lo spettatore».

Al centro dei suoi film si trovano spesso personaggi coinvolti in vicende più grandi di loro.

«Ho scritto soggetto e sceneggiatura appositamente per il protagonista, Enrico Brignano, che incarna alla perfezione e costruisce abilmente questo personaggio che deve sbrogliare una matassa di cose. È come una sorta di narratore di una storia che egli vive con occhio puro e sguardo vergine, imbattendosi nella perversione degli altri. Lui ha bisogno di capire e finisce per svelare i segreti, le meschinità di coloro che gli stano intorno».

Lancio e distribuzione?

«Rai e 01Distribution hanno sposato il progetto definendolo un film di grande valore, che verrà così distribuito massicciamente con un gran numero di copie, oltre 300. È stato presentato al Todi festival di Paolo Genovese. In uscita ufficiale nelle sale proprio oggi, 31 agosto, sarà presentato al pubblico della Mostra di Venezia il 4 e il 5 settembre. Sono stato felice e commosso dell’accoglienza calorosa che il film ha avuto nella mia città, sold out l’arena della Rocca Brancaleone per l’anteprima ferragostana».

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