Il paradiso delle erbe: il giardino tra cucina e medicina

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Un salto nel tempo, tra le piante officinali usate in cucina e in medicina sin dal Medioevo. Tutto questo è possibile nel “Giardino delle erbe”, un luogo che ha l’anima di una collezione che ormai ha 46 anni e che è intitolata al suo fondatore, Augusto Rinaldi Ceroni, un pioniere dell’erboristeria italiana.

Il parco di Casola Valsenio (Ravenna), di proprietà regionale, da sei anni è gestito dal Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola e affidato alla Cooperativa montana Valle del Senio.

Un particolare percorso, quello della Galleria dei profumi, permette di conoscere più nel dettaglio le peculiarità di piante e fiori.

Il parco è al centro di una conoscenza naturale “condivisa”.

«È sempre aperto al pubblico, non ci sono barriere od ostacoli per l’accesso: anche al di fuori degli orari ufficiali si può accedere al giardino – commenta Sauro Biffi, suo direttore - È questo il frutto della volontà del suo fondatore: è un luogo di didattica e divulgazione che si può vedere sempre, nel rispetto dell’ambiente. Chiunque, qui, diventa custode».

Nel Giardino può capitare di imbattersi anche in istrici e caprioli: la particolarità del concetto delle “Porte aperte”, infatti, fa sì che anche gli animali possano entrare senza alcun problema. Il parco è organizzato “a terrazze”: ce ne sono 11 che ospitano piante italiane o importate. Diverse sono le attività che si praticano, tutte nel segno della valorizzazione delle piante.

«Qui c’è un piccolo vivaio e si fa ricerca insieme a tantissime università per esigenze diverse sui principi attivi, sulle malattie delle piante, sull’evoluzione genetica. Ma c’è anche la didattica per le scuole, si raccolgono i semi e si fa consulenza ad aziende agricole».

Tra 480 specie di piante presenti, l’origano (ha proprietà profumanti, aromatizzanti, digestive), la passiflora (con le sue capacità sedative, sonnifere, antinevralgiche, narcotiche), la salvia officinale (le cui foglie sono antisettiche, cicatrizzanti e usate anche per la cura di gengiviti e stomatiti), la lavanda. Ma non mancano la camomilla matricaria e quella romana, il rosmarino, l’angelica, il timo, la melissa.

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